Negli ultimi anni nel nostro Paese si è assistito ad un vero e proprio boom di allergie. C’è chi parla di malattia sociale. Una malattia contro la quale gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e di Federasma hanno messo a punto il "decalogo per la cura del bambino". Lo strumento è stato presentato in occasione della Giornata del Bambino Allergico, che si è svolta oggi a Roma, organizzata in collaborazione con ALAMA (Associazione Laziale Asma e Malattie Allergiche), Federasma Onlus (Federazione Italiana delle Associazioni di Sostegno dei Malati Asmatici e Allergici), e SIAIP (Società Italiana Allergologia e Immunologia Pediatrica).
La diffusione delle manifestazioni allergica è ormai allarmante: dal convegno è emerse che nel nostro Paese dal 1950 ad oggi si è passati da un 10% della popolazione colpita da una manifestazione allergica ad un allarmante 30%, che include bambini e adolescenti in età scolare. In particolare, il 10% dei bambini al di sotto dei 14 anni soffre di asma bronchiale (nell’80% dei casi provocata da allergie), il 18-20% soffre di rinite allergica, mentre il 10% può presentare dermatite atopica.
Durante la giornata pediatri di famiglia, allergologi pediatri, famiglie di bambini allergici e amministratori pubblici si sono confrontanti di fronte a questi dati preoccupanti e alle vie migliori per affrontare il problema. I bambini allergici e/o asmatici – si legge in una nota – hanno il diritto di vivere la scuola, lo sport e i momenti ricreativi con la serenità e la spensieratezza tipica della loro età. E se è vero – come recitano i dati dell’indagine condotta nelle scuole dal Ministero dell’Istruzione – che solo il 42,65% degli istituti italiani è in possesso del certificato igienico-sanitario che attesta condizioni idonee ad accogliere gli studenti senza esporli a rischi per la propria salute, allora diventa imprescindibile sensibilizzare le Istituzioni, gli operatori del settore ed i genitori sulla necessità di rendere questi ambienti luoghi sicuri in cui tutti i ragazzi possano svolgere ogni attività legata all’apprendimento, allo svago e allo sport.
Ecco 10 uno spunti di piccoli ma importanti suggerimenti per gli adulti:
- Se si sospetta che il bambino possa soffrire di disturbi a contatto di una sostanze allergenica deve essere consultato il pediatra il quale, se dalla storia clinica e dalla visita conferma il sospetto, consiglierà una visita specialistica di allergologia pediatrica.o possa soffrire di disturbi a contatto di una sostanze allergenica (per es. latte, uovo, acari della polvere di casa, pollini, ecc), deve essere
- Per la diagnosi di allergia vanno eseguite le prove cutanee (prick test) o il dosaggio sul sangue delle IgE specifiche per la sostanza che è sospettata allergizzante; se il disturbo è respiratorio devono essere effettuate le prove di funzionalità respiratorie (spirometria) per riconoscere l’asma bronchiale. Vanno assolutamente evitate le indagini alternative (cosiddette "prove di intolleranza") perché prive di alcuna validità scientifica e quindi inutili.
- Al bambino allergico va evitato rigorosamente il contatto col fumo di tabacco. Il fumo passivo in gravidanza, durante l’allattamento e negli ambienti chiusi favorisce la comparsa dell’allergia nel bambino a rischio; il fumo attivo negli adolescenti favorisce anche l’asma. Anche prescindendo dall’allergia, ogni bambino ha il diritto di vivere in ambienti liberi dal fumo.
- Il bambino con allergia accertata ad alimenti o a farmaci deve avere la garanzia di non assumere mai l’alimento o il farmaco in causa. Ne va della sua vita.
- Al bambino allergico a sostanze presenti negli ambienti interni (come acari della polvere – dermatofagoidi, peli di gatto, ecc) deve essere garantito che questi ambienti, in particolare la camera da letto, siano ben arieggiati e sgombri da arredi (tendaggi, tappeti, moquette) difficilmente lavabili che favoriscono l’accumulo di polvere, terreno favorevole alla riproduzione degli acari e al deposito di peli di animali. Questo vale sia per le abitazioni che, per esempio, in asilo.
- Per il bambino allergico ai pollini va consultato il calendario pollinico che indica i periodi dell’anno "a rischio". In questi periodi si dovranno attuare i provvedimenti preventivi comportamentali (uso di mascherine, occhiali scuri, ecc) e farmacologici che permettano al bambino di vivere all’aria aperta senza incorrere nei fastidiosi disturbi a occhi, naso e bronchi.
- Al bambino che ha già sofferto di reazioni molto gravi a contatto dell’alimento o del farmaco allergizzante o a seguito dei punture di insetti deve essere garantita la fornitura gratuita del farmaco salvavita per prevenire lo shock anafilattico, che deve essere sempre disponibile e somministrata immediatamente al bisogno; va periodicamente istruito (sia il bambino che la sua famiglia) sull’uso dello strumento e sui successivi provvedimenti di pronto intervento.
- Al bambino con grave malattia della pelle causate da allergia deve essere garantita la fornitura gratuita dei presidi terapeutici locali e sistemici necessari al controllo della malattia stessa.
- Il bambino ha il diritto di frequentare regolarmente tutte le attività ricreative, gioco e sport, adeguate alla sua età, sotto il controllo di personale addestrato nello specifico.
- Nella vita comunitaria del bambino, specie a scuola, vanno garantiti: ambienti interni ed esterni idonei, rigoroso rispetto del regime alimentare del bambino con documentata allergia ad un alimento, l’impiego di farmaci specifici, prescritti e certificati, necessari alla cura quotidiana o in caso di emergenza, somministrati da personale opportunamente addestrato.
A cura di Silvia Biasotto