A causa della mancanza di ambulanze, un dodicenne calabrese è deceduto dopo essere rimasto tre ore in ospedale senza che si trovasse un mezzo per trasportarlo in una struttura adeguata dove sottoporlo a intervento chirurgico alla testa. Se la ricostruzione dei genitori del ragazzo, che hanno presentato un esposto alla Procura chiedendo che sulla morte del figlio sia fatta chiarezza, dovesse essere confermata, si tratterebbe di un altro caso di malasanità.

"La Procura dovrà accertare se questa morte era evitabile e, nel caso, punire i responsabili anche all’interno delle istituzioni locali – afferma il Codacons – L’episodio dimostra ancora una volta come la sanità in Italia viaggi a due velocità, efficiente al Nord, pessima al Sud, dove si ripetono senza sosta morti sospette e avvenimenti scandalosi. Tutto ciò mentre il Ministero della salute spende soldi in pubblicità per festeggiare i 30 anni del Servizio Sanitario Nazionale, soldi che potrebbero essere investiti per migliorare l’efficienza degli ospedali del Mezzogiorno".

Un ospedale che non gestisce l’emergenza? E’ paradossale e inaccettabile – afferma, invece, Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. E se l’ospedale è deputato a questo, perché sempre meno deve gestire le situazioni di cronicità, ci sembra che in alcune aree del Paese il servizio ospedaliero sia in crisi. Laddove non esiste una struttura in grado di rispondere alle emergenze, si dovrebbe fare di tutto per creare rete con le strutture vicine. Nel caso in questione è mancato anche questo: è inaccettabile anche perché ha perso la vita un ragazzo di soli dodici anni".


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