Prescrizioni mediche riconosciute in tutti i Paesi UE, Commissione approva direttiva
Prima della pausa natalizia, la Commissione Europea ha approvato una direttiva che prevede un elenco di elementi che devono essere inseriti nelle prescrizioni mediche affinché esse possano essere riconosciute in altri Stati membri. La direttiva, che dovrà essere adottata dagli Stati membri entro il 25 ottobre 2013, permette ai cittadini europei che viaggiano spesso in altri Paesi all’interno dell’UE di ottenere i farmaci di cui necessitano.
Tra gli elementi essenziali da inserire nella prescrizione medica ci sono la denominazione generica per i prodotti medicinali, il nome commerciale, se si tratta di un medicinale biologico, e dati di identificazione del medico che prescrive. Nessuna indicazione che riguarda il formato, l’aspetto, o la lingua utilizzata nella prescrizione. Non vengono preclusi ulteriori elementi, in linea con le pratiche locali, che vengono aggiunti dai medici. I punti di contatto nazionali, stabiliti nell’ambito direttiva cross-border healthcare, informeranno i pazienti sul diritto di viaggiare con la prescrizione transfrontaliera, nonché l’elenco minimo di elementi che essa deve contenere.
Tonio Borg, Commissario Europeo per la Salute e la Politica dei consumatori, ha commentato: “L’anno scorso, la Commissione ha adottato una legislazione sui diritti dei pazienti per l’assistenza sanitaria transfrontaliera. L’adozione di un codice di condotta per le prescrizioni transfrontaliere è un passo essenziale per il raggiungimento del’obiettivo principale di questa normativa: garantire che i diritti dei pazienti di accesso alle cure di buona qualità nei confini dell’Unione europea diventi una realtà. Queste regole aiuteranno sicuramente i pazienti che viaggiano in un altro Stato membro ad ottenere le medicine di cui hanno bisogno nel Paese in cui sono, grazie alla prescrizione transfrontaliera”.
La Fnomceo (Federazione italiana degli ordini dei medici) fa sapere che attualmente il numero complessivo di prescrizioni transfrontaliere non è molto elevato: circa lo 0,02%-0,04% di tutte le prescrizioni dell’Ue, pari a 2,3 milioni di euro all’anno. Tuttavia il miglioramento delle regole per il riconoscimento delle prescrizioni transfrontaliere può essere utile per alcuni gruppi di pazienti, come i malati rari o cronici che vogliono recarsi in un altro Paese, quelli che vivono in regioni frontaliere o nei Paesi più piccoli. Con l’attuale diversità delle prescrizioni in Europa, “si stima che oltre la metà dei pazienti abbia problemi di riconoscibilità della prescrizione”.