Consumi, pane e prodotti da forno: consumatori alla ricerca di qualità
Le tendenze del consumo di pane al Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianale e Caffè (Sigep)
Gli italiani non rinunciano al pane e per il 2024 si prevede una crescita media dell’1,6% nei consumi di pane, prodotti da forno e da pasticceria. Ci sono più di 46.818 imprese italiane attive nel campo della panificazione, pizza e pasticceria: è questo il dato registrato in questi giorni alla Vision Plaza del SIGEP, il Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianale e Caffè in corso a Rimini. Secondo da quanto rilevato dall’Associazione italiana Bakery Ingredients (Aibi) gli italiani continuano a mangiare pane e prodotti da forno freschi.
Il comparto ha un valore pari a 13,4 miliardi di euro ed è prevista una crescita del 1,6% per quest’anno. Le tendenze di consumo degli italiani stanno cambiando in direzione di prodotti di qualità. Secondo l’Aibi il 54,4% chiede che i prodotti siano digeribili e il 31,2% preferiscono pani di tipo salutistico, in risposta a intolleranze o a specifiche esigenze dietetiche o intolleranze.
Tuttavia, le ragioni legate a quest’aumento sono molteplici. Gli italiani preferiscono «un pane nuovo dal sapore antico» ha affermato Maria Maltese, curatrice della ricerca Cerved promossa da AIBI (Associazione italiana Bakery Ingredients). Sì, perché i benefici di un buon pane sono molteplici: stimola il transito intestinale, contrasta la stitichezza, nel caso del pane di segale aiuta ad aumentare la sensibilità dell’insulina e contrasta la formazione di calcoli. Tuttavia, i consumatori italiani acquistano un mosaico di tanti pani: da quello multicereale, a quello con mix di farine integrali, da quelli con grani antichi, a quelli Km 0,da quelli con semi a quelli con ridotto contenuto di sodio. Dunque, si conferma l’attenzione al salutare, per Maria Maltese « ‘mangio quello che mi fa stare bene’, è il motto degli acquirenti che oscillano tra semplicità e salutismo».
Aumentano i prodotti “free from”
Un trend, questo, che ha registrato un aumento dei prodotti “free from” in Italia. Si tratta di prodotti senza o con parziale presenza di zuccheri, sale, ogm, olio di palma, antibiotici, grassi idrogenati ecc… In questa direzione va anche la costante crescita di gelati con la frutta come ingrediente principale e di prodotti ricchi di proteine. La produzione di tali alimenti ammonta al 25% del giro d’affari complessivo arrivando a contare quasi 13.700 prodotti. Ma l’attenzione degli italiani si concentra anche sui pani “ecosostenibili”. Dunque, è alta l’attenzione sull’uso del sacchetto in carta riciclata e sui macchinari per la produzione.
«La sostenibilità è un tema impellente che abbraccia l’intera collettività. La panificazione artigianale, per definizione, ha già buoni requisiti, perché il pane viene prodotto tutti i giorni a chilometro zero» spiega il neopresidente della FIPPA (Federazione italiana Panificatori, Pasticcieri e Affini) Giancarlo Ceccolini, durante il convegno ‘Pane: il futuro è sostenibile’ svolto alla SIGEP quest’anno. Infatti pasticcieri e panificatori utilizzano tante tecniche innovative all’insegna della sostenibilità. Dal risparmio idrico all’utilizzo di risorse rinnovabili, la filiera del pane si fa sempre più green. Le novità che incontrano le richieste del consumatore riguardano anche il packaging e gli imballaggi. Come ad esempio, la termoscatola composta esclusivamente da cartone (smaltibile nel compostabile o nel cartone) e il film per avvolgere l’ortofrutta 100% riciclabile.
di Sofia Cimorelli