Consumi indietro tutta per gli italiani: tornano a livelli di spesa di venti o più anni fa. Dopo un anno che ha fatto segnare una contrazione dei consumi delle famiglie pari al 4%, la più alta dal dopoguerra, anche il 2013 parte con la stima di una ulteriore flessione dell’1,3%. Tornano agli anni Settanta i valori di spesa per l’automobile, agli anni Ottanta quelli per l’abbigliamento. A causa del forte aumento dei prezzi non cambia invece la spesa per carburanti, utenze, mutui e affitti. L’unico dato che desta sorpresa, perché inatteso dopo il difficile avvio di dicembre e la scadenza di pagamento dell’Imu, è quello delle vendite della grande distribuzione a ridosso del Natale: in questo caso, “dopo mesi di gelata dei consumi e di un inizio dicembre molto difficile, le famiglie hanno concentrato gli acquisti di cibo e regali in iper e discount nell’ultimissimo scorcio d’anno”, segnando un +5% nelle ultime 2 settimane. Sono i dati e le previsioni rese note da Coop e tratti dal Rapporto Coop “Consumi & Distribuzione”, redatto in collaborazione con Ref Ricerche e Nielsen.
Spiega la Coop che “il 2012 è solo l’ultimo anello della lunga catena della crisi e alla fine del prossimo anno la spesa procapite degli italiani al netto dell’inflazione arretrerà ai livelli della metà degli anni ‘90. In particolare difficoltà i prodotti alimentari (dagli anni sessanta la spesa procapite deflazionata non è mai stata così bassa), l’auto (stessa spesa procapite del 1974),  l’abbigliamento (1984). Addirittura i viaggi tornano indietro di un ventennio (1994) e la ristorazione outdoor di quasi quindici anni (1999). I consumi degli italiani si sono invece dovuti concentrare sulle spese obbligate (carburanti, utenze, affitti, mutui) che infatti non sono stati toccati dalla crisi e continuano la loro crescita”.
Lo scorso dicembre ha visto invece un andamento dei consumi particolare. Il mese è iniziato con una brusca frenata, pari a meno 4%, ma i consumatori hanno rilanciato gli acquisti a ridosso delle feste, tanto che le vendite hanno fatto registrare un progresso inatteso e una crescita nella grande distribuzione pari al 5%.
“I consumi sono diminuiti quattro volte di più di quanto è calata la spesa pubblica e la vera spending review in Italia le famiglie l’hanno fatta a casa propria riducendo gli sprechi e il superfluo anche negli acquisti di Natale – sostiene Albino Russo, responsabile dell’Ufficio Studi Economici di Ancc-Coop che cura il rapporto annuale “Consumi & Distribuzione” – Senza possibilità di andare in vacanza, o anche al solo ristorante, gli italiani si sono rivolti alla grande distribuzione per allestire la tavola delle festività e fare i piccoli regali di famiglia. Premiando però soprattutto i formati più economici e convenienti. Nelle ultime due settimane dell’anno infatti fanno segnare un incremento le vendite dei discount (+9% sul 2011) e soprattutto dei formati maggiori -grandi supermercati e  ipermercati- (+8%) che in maniera anche un po’ sorprendente danno segni di rinnovata vitalità dopo un periodo difficile”.


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