Insetti commestibili, l'UE autorizza il commercio del verme della farina minore

Insetti commestibili, l'UE autorizza il commercio del verme della farina minore (foto Pixabay)

L’Unione Europea ha autorizzato l’immissione sul mercato delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelate, in pasta, essiccate e in polvere, che vengono così inserite nell’elenco dei nuovi alimenti. È quanto previsto dal regolamento di esecuzione proposto dalla Commissione e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 5 gennaio.

Il Regolamento specifica, in particolare, che “Per un periodo di cinque anni a decorrere dalla data di entrata in vigore, solo la società Ynsect NL B.V. (il richiedente) è autorizzata a immettere sul mercato dell’Unione il nuovo alimento, salvo nel caso in cui un richiedente successivo ottenga un’autorizzazione per tale nuovo alimento senza riferimento ai dati scientifici protetti a norma dell’articolo 3 o con il consenso di Ynsect NL B.V.”.

Verme della farina minore, il parere dell’EFSA

Anche in questo caso, la decisione dell’UE arriva a seguito del parere scientifico rilasciato dall’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha dichiarato che “le larve di Alphitobius diaperinus congelate, in pasta, essiccate e in polvere sono sicure alle condizioni e ai livelli d’uso proposti“.

In particolare, la richiesta della società Ynsect NL B.V. riguardava l’uso del verme della farina minore come ingrediente alimentare in una serie di prodotti destinati alla popolazione in generale, e in polvere negli integratori alimentari destinati alla popolazione adulta.

Per quanto riguarda eventuali rischi connessi allo sviluppo di allergie, l’Autorità ha affermato che “il consumo del nuovo alimento può provocare una sensibilizzazione primaria e reazioni allergiche alle proteine del verme della farina minore”. Pertanto ha raccomandato di svolgere ulteriori ricerche sull’allergenicità delle larve di Alphitobius diaperinus. Inoltre, ha rilevato che il consumo di tale ingrediente può causare reazioni nelle persone allergiche ai crostacei e agli acari della polvere. Per questo motivo l’EFSA ritiene opportuno che “le larve di Alphitobius diaperinus congelate, in pasta, essiccate e in polvere e gli alimenti che le contengono siano adeguatamente etichettate in conformità all’articolo 9 del regolamento (UE) 2015/2283″.

Un’ulteriore raccomandazione dell’Autorità riguarda gli integratori alimentari contenenti larve di Alphitobius diaperinus in polvere, che – sottolinea – “non dovrebbero essere assunti da persone di età inferiore a 18 anni, ed è pertanto opportuno prevedere un requisito in materia di etichettatura al fine di informare adeguatamente i consumatori al riguardo”.

L’UE verso gli insetti come “nuovi alimenti”

La possibilità di commercializzare insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore, dal primo gennaio 2018, del regolamento Ue sui “novel food”, che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da Paesi terzi.

Il via libera al verme della farina minore rappresenta, dunque, un ulteriore passo di avvicinamento dell’UE verso gli “insetti commestibili”, dopo le tarme della farina (larve gialle essiccate del tenebrione mugnaio), la Locusta migratoria e, l’ultima novità, la polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico.

In particolare, l’UE ha autorizzato l’uso delle tarme della farina come “insetto essiccato intero, come uno snack, o come farina, ingrediente per numerosi prodotti alimentari”; la locusta migratoria sotto forma di congelato, essiccato e in polvere, per la commercializzazione come snack o ingrediente in una serie di prodotti alimentari.

Infine, la polvere sgrassata di grillo domestico potrà essere utilizzata per il “pane e nei panini multicereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nelle premiscele secche per prodotti da forno, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti trasformati a base di patate, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre e nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, nella frutta a guscio e nei semi oleosi, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione generale”.


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