Sostenibilità e dinamica dei consumi, oggi la seconda giornata del “Villaggio della Sostenibilità”
I comportamenti di acquisto, le dinamiche dei consumi negli ultimi due anni, il rapporto tra i consumatori e la sostenibilità: questi i temi chiave del convegno nella seconda giornata del “Villaggio della Sostenibilità”
Sostenibilità e dinamiche di acquisto e consumo sono stati i temi protagonisti del secondo appuntamento del Villaggio della Sostenibilità, organizzato da Adiconsum, che si chiuderà domani 5 maggio.
Al centro della giornata di oggi il Convegno di Adiconsum e Centromarca, dal titolo “Marca, sostenibilità e dinamica dei consumi”, con un focus sull’andamento dei consumi in Italia e sul rapporto tra i consumatori e la sostenibilità.
I consumatori e la sostenibilità
I consumatori in Italia sono attenti alla tutela dell’ambiente e sono disposti ad orientare i propri comportamenti e stili di vita verso scelte più sostenibili, purché questo non si traduca in un arretramento in termini di benessere materiale: è quanto è emerso dall’analisi presentata da Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis.
La situazione relativa ai consumi delle famiglie, infatti, è ancora difficile. E, sebbene il rispetto della compatibilità ambientale nel processo di consumo sia uno dei nuovi driver che orientano il comportamento dei consumatori – ha spiegato Valerii – allo stesso tempo è vivo anche il timore che questo nuovo paradigma, orientato alla sostenibilità, si ripercuota, in termini di costi, sul carrello della spesa.
Questa analisi è supportata da alcuni dati, presentati da Valerii durante il convegno, relativi al rapporto tra i consumatori e i comportamenti sostenibili e alle preoccupazioni sulle problematiche attuali.
In generale non ci sono grosse differenze tra l’Italia e la media europea. Ad esempio, il 60% dei consumatori in Italia è attento alla raccolta differenziata, rispetto alla media del 66% nei Paesi europei. Il 37% degli italiani è propenso ad evitare di utilizzare le plastiche monouso, mentre in Europa la media è del 45%. Inoltre il 31% è propenso a ridurre gli sprechi energetici, ad esempio con un uso più accorto del condizionatore dell’aria, in Europa si registra una percentuale del 37%.
C’è, però, un dato che mostra una grossa differenza – ha spiegato ancora Valerii. – In Europa, secondo l’opinione pubblica, in media il primo problema che i governi dovrebbero affrontare è il cambiamento climatico, il riscaldamento globale, mentre in Italia questo problema viene collocato al terzo posto. Al primo posto troviamo, invece, la situazione economica. Come detto, dunque, grandi disponibilità da parte dei consumatori italiani, purché questo non si traduca in maggiori costi da affrontare in termini di benessere.
Dinamiche di consumo e comportamenti d’acquisto
Dinamica dei consumi e comportamenti d’acquisto sono al centro dell’analisi IRI, presentata oggi dall’Amministratore Delegato Angelo Massaro, che ha richiamato l’attenzione sui principali cambiamenti nelle dinamiche di acquisto e consumo, registrati in questi ultimi due anni a causa della pandemia e del conflitto in Ucraina.
Dall’analisi è emersa, in primo luogo, la tendenza del consumatore a mettere in atto comportamenti volti a controllare le proprie spese.
Si afferma, dunque, la necessità di destinare una quota maggiore del proprio budget a spese di cui non si può fare a meno – ha spiegato Massaro -. Così i cosiddetti “consumi obbligati” (ad esempio energia, carburanti, sanità, abitazione), per la prima volta nel 2022, superano come percentuale quelli che vengono definiti “consumi discrezionali”.
Inoltre, come detto, i consumatori si orientano verso scelte volte a proteggere il portafoglio: quindi prodotti meno costosi e canali di acquisto più convenienti. Nei primi mesi dell’anno, infatti, secondo l’analisi IRI diminuiscono gli acquisti e il settore retail non cresce, ad eccezione del discount, che offre prezzi più contenuti rispetto a Ipermercati e Supermercati. Inoltre, i consumatori ricercano opportunità nelle fasce di prezzo medio, a discapito dei prodotti più costosi.
Per quanto riguarda le nuove tendenze emergenti in merito alle preferenze dei consumatori, nel 2021 cresce l’attenzione verso la salute, l’origine dei prodotti e la sostenibilità; aumenta, quindi, l’interesse per alcune tipologie di prodotti, come quelli “senza lattosio”, “sugar free”, “con pochi grassi”, “biologici”, “vegetariani”, “Made in Italy”.