La crisi aumenta? Il rimedio è il social shopping o couponing. Il risovolto della medaglia? Aumentano i disservizi. Il 76% delle 2197 segnalazioni giunte all’Osservatorio di Adiconsum ha ad oggetto un problema relativo a questa emergente forma di fare acquisti mentre il 24% riguarda l’e-commerce.
“I dati del nostro Osservatorio dimostrano che il mondo dell’e-commerce deve regolamentare il settore del social shopping, poiché questo incrementa la sfiducia del consumatore verso tutto il comparto. Occorre poi perseguire ed impedire l’attività di quei siti che nascono allo scopo di ingannare i consumatori. L’alto numero di segnalazioni pervenute ad Adiconsum denota l’esigenza del consumatore di ricevere adeguata informativa ed assistenza” spiega Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum che rilancia  a Netcomm, il Consorzio che raggruppa la maggior parte dei siti di e-commerce e social shopping, l’urgenza di avviare al più presto quanto previsto nel protocollo siglato e di individuare best practice delle imprese per una maggiore tutela dei consumatori.
Nel settore dell’e-commerce, è l’acquisto di beni a creare maggiori problemi (69&) seguito dall’acquisto di servizi e abbonamenti (22%); servizi post vendita (5%) e servizi turistici (4%). Anche nel social shopping i principali disservizi segnalati dai consumatori hanno a che fare con l’acquisto di beni (60%), servizi (27%), servizi turistici (10%) e insufficiente custode care (3%). 
 


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