Inflazione, tornano a rincarare gli alimentari. Consumatori: rialzi preoccupanti (Foto Pixabay)

A gennaio 2024 prodotti alimentari e bevande analcoliche aumentano del +0,9% rispetto a dicembre. Il dato congiunturale va insieme alla stima annuale di un rincaro del 5,9% sempre per gli alimentari. A gennaio l’inflazione torna a salire dello 0,8% sull’anno e segna più 0,3% rispetto al mese precedente, con rincari decisi per il carrello della spesa che accelera di nuovo a più 5,4%. La raffica di numeri sull’andamento dell’inflazione di gennaio (per ora sono le stime) allarma le associazioni dei consumatori che sottolineano come i prezzi siano tornati a salire. Significa un esborso aggiuntivo annuale per le famiglie stimato in centinaia di euro.

Codacons: si confermano allarmi su andamento dei prezzi

“I dati Istat sull’inflazione confermano purtroppo i nostri allarmi sull’andamento dei prezzi al dettaglio, e devono portare il Governo ad intervenire per limitare gli effetti dei rincari e combattere le speculazioni sui listini”, commenta il Codacons.

«In un solo mese i prezzi dei prodotti alimentari e bevande analcoliche sono aumentati del +0,9%, un segnale estremamente preoccupante trattandosi di beni primari di cui le famiglie non possono fare a meno – afferma il presidente Carlo Rienzi – Forti aumenti su base annua si registrano anche per servizi ricettivi e di ristorazione (+4,1%), mentre il carrello della spesa accelera al +5,4%. Rincari che vanno ad aggiungersi a due anni di pesante inflazione che ha ridotto la capacità di acquisto dei cittadini e modificato fortemente i consumi delle famiglie».

 

Rimbalza l’inflazione, Istat: il carrello della spesa a più 5,4% (Foto Pixabay)

 

UNC: allarma l’aumento su base mensile

Per l’Unione Nazionale Consumatori il rialzo dell’inflazione su base annua è “fuorviante” per legato al crollo dei prezzi di luce e gas che si era registrato nel gennaio 2023 dopo i picchi del quarto trimestre 2022.

«Quello che invece deve allarmare – afferma il presidente dell’associazione Massimiliano Dona – è l’aumento su base mensile dello 0,3% superiore sia al +0,2% di dicembre e opposto rispetto al calo di novembre dello 0,5%. In particolare è preoccupante il balzo mensile dello 0,9% dei Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, tre volte tanto il +0,3% di dicembre».

L’inflazione dei prodotti alimentari (col dato annuale a più 5,9%), prosegue Dona, significa per una coppia con due figli «dover spendere 474 euro in più su base annua per mangiare e bere, cifra pari a 430 euro per una coppia con un figlio e che sale a 563 euro per una coppia con 3 figli. Per questo il Governo dovrebbe intervenire con accordi di filiera per tutti quei prodotti che stanno registrando rincari anomali e ingiustificati».

Federconsumatori: si erode il potere d’acquisto delle famiglie

Quelli dell’Istat sono dati che rimangono su “livelli elevatissimi, continuando a erodere in maniera significativa e drammatica il potere di acquisto delle famiglie, specialmente quelle a basso reddito”, denuncia Federconsumatori. Con l’inflazione a questi livelli, stime l’associazione, le e ricadute per una famiglia media ammontano a 252 euro in più l’anno.

“Dati di fronte ai quali, francamente, si fa fatica a comprendere le scelte del Governo, sempre più improntate allo smantellamento di aiuti e sostegni, a partire dall’energia, con la restrizione della platea dei beneficiari dei bonus sociali e con l’eliminazione dell’agevolazione per l’IVA sul gas – commenta Federconsumatori – Continuiamo a ripetere che abbassare la guardia, in questa fase, è ancora prematuro e rappresenta un grave errore: per questo riteniamo necessaria e urgente l’adozione di provvedimenti mirati ad aiutare specialmente i nuclei a basso e medio reddito, quelli che maggiormente hanno subito le conseguenze della forte spinta ai rincari registrata negli ultimi anni e sono stati costretti a rinunce e importanti modifiche dei propri consumi (a partire da una riduzione di oltre il -16% del consumo di carne e pesce e da un ricorso sempre più massiccio a discount, offerte e prodotti “last minute”)”.


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