Influencer marketing, Consumatori: “Ora si passi alle sanzioni”
La pubblicità deve essere chiara e trasparente. A distanza di un anno dalla prima azione, l’Antitrust è intervenuta nuovamente sul fenomeno dell’influencer marketing nei social media, con una seconda moral suasion rivolta anche agli account meno noti, che magari non hanno milioni di follower, tenuti comunque a garantire una comunicazione trasparente. Dalle associazioni dei consumatori arriva apprezzamento. E la richiesta di passare alle multe.
Bisogna ora passare alle sanzioni, commenta l’Unione Nazionale Consumatori, che da tempo ha sollevato il problema degli influencer. Già ad aprile 2017, infatti, l’UNC aveva denunciato il caso dei personaggi famosi che facevano pubblicità camuffata sui loro blog o sui social network attraverso la pubblicazione di foto e video. E aveva chiesto all’Antitrust di accertare “la legittimità di questa sorta di product placement camuffato sui social network”.
La seconda azione dell’Antitrust è accolta come una vittoria dall’UNC. “E’ la nostra associazione, infatti, che, per prima, nel mese di aprile 2017 aveva sollevato il problema degli influencer, presentando l’esposto sulla base del quale l’Antitrust aveva svolto la prima azione di moral suasion e siamo sempre stati sempre noi a denunciare i micro-influencer che, approfittando di non essere sotto i riflettori come le grandi star, continuavano a fare pubblicità camuffata senza alcun rispetto delle pur minime regole di trasparenza imposte dal Codice del Consumo – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’associazione – Ora, però, si deve passare dalla moral suasion alle sanzioni, considerato che le segnalazioni continuano a fioccare. Inoltre, dopo che la Camera, su nostro input, ha approvato, nella scorsa legislatura, un ordine del giorno che impegnava il Governo ad intervenire a livello legislativo, chiediamo che si dia seguito a quella votazione”.
“Il Codacons è stata la prima associazione in Italia ad attivarsi contro gli influencer denunciando forme di pubblicità ingannevoli che colpivano gli utenti del web – commenta a sua volta il presidente Carlo Rienzi – Dopo i vip che attraverso instagram o altri social pubblicizzavano qualsiasi cosa, L’Antitrust ha accolto la nostra richiesta di estendere la propria attenzione anche a profili meno noti. Ciò che però realmente serve è un giro di vite contro le pubblicità occulte sui social network, prevedendo sanzioni pesantissime per vip e meno vip che approfittano dei propri follower per piazzare spot e messaggi pubblicitari che rappresentano un inganno e un danno per il popolo del web”.
E’ davvero ora che si prendano provvedimenti di questo tipo.
Ci sono professionisti che mettono tutta la loro vita nella loro professione e non è possibile che ogni giorno nascano pagliacci solo perchè sponsorizzati da sottospecie di blogger noti e prezzolati.
MA un po’ di sana meritocrazia mai? in tutto e per tutta la vita senza le conoscenze non si va da nessuna parte.
Basta. Grazie per l’articolo.