Istat: inflazione a +0,9%. Consumatori: preoccupa l’aumento dei prezzi dei generi alimentari
Aumentano i prezzi dei generi alimentari, con effetti sul “carrello della spesa”. Le associazioni dei consumatori chiedono un intervento del Governo per calmierare i prezzi
A ottobre l’inflazione risale a +0,9%, seppure in un quadro di stabilità congiunturale: è quanto emerge dai dati diffusi oggi dall’Istat.
“Gli andamenti settoriali appaiono, tuttavia, differenziati – spiega l’Istat -. Nel comparto alimentare, la dinamica tendenziale dei prezzi risulta in accelerazione (+2,4% da +1,1% di settembre), con effetti che si manifestano sul “carrello della spesa” (+2,0% da +1,0%). Al contrario, i prezzi dei Beni energetici accentuano il calo su base annua (-9,0% da -8,7%)”.
In particolare, tra i servizi si attenua la crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi ricreativi e culturali (+3,6% da +4,0%) mentre quelli dei trasporti evidenziano una lieve accelerazione (+3,0% da +2,4%). A ottobre, l’inflazione acquisita per il 2024 si attesta all’1,0%.
Inflazione, Consumatori: preoccupante l’effetto sul “carrello della spesa”
“Ciò che più preoccupa del dato Istat sull’inflazione di ottobre è la repentina salita dei prezzi dei generi alimentari e del carrello della spesa”, afferma il Codacons, che chiede al Governo di studiare misure specifiche per contenere la crescita dei listini al dettaglio in occasione delle prossime festività natalizie.
“A fronte di una inflazione media del +0,9% a ottobre, i listini di alimentari e bevande analcoliche crescono a velocità quasi tripla, registrando un +2,5% su base annua e impennandosi del +1,2% in un solo mese – spiega il Codacons – Per una famiglia con due figli ciò equivale ad un aggravio di spesa pari in media a +228 euro annui solo per l’acquisto di cibi e bevande”.
Anche per l’Unione Nazionale Consumatori è preoccupante l’aumento dei prezzi per i generi alimentari.
“Dopo l’illusione ottica di settembre, ora i prezzi si surriscaldano nuovamente, con un allarmante rialzo del carrello della spesa – afferma il presidente Massimiliano Dona. – Se l’inflazione tendenziale pari a +0,9% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita complessivamente pari a 265 euro su base annua, 228 euro in più se ne vanno solo per i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche e 247 per il carrello della spesa, una vera e propria stangata. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 221 euro, ma 202 euro sono per cibo e bevande, 221 per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Per una famiglia media sono ma 165 in più per mangiare e bere, 172 per il carrello”.
Per Assoutenti i rialzi per i generi alimentari costringono le famiglie a tagliare la spesa per cibi e bevande.
“Per alcuni prodotti di largo consumo – spiega il presidente Gabriele Melluso – i rincari continuano ad essere consistenti, con i prezzi dell’olio d’oliva che salgono del +14,3% su anno, il burro del +14,7%, la verdura fresca del +9,4% con punte del +12,6% per i pomodori, il caffè +11,8% secondo il report diffuso oggi dall’Istat. Dopo due anni di caro-vita la mancata discesa dei prezzi al dettaglio spinge le famiglie a tagliare i consumi alimentari. Per questo ribadiamo la necessità di interventi mirati a far scendere i listini, specie nel settore alimentare e invertire il trend dei consumi che continua ad essere negativo”.
Analogo il commento di Anna Rea, presidente nazionale ADOC: “Denunciamo da tempo questa situazione, ma non vediamo alcuna azione concreta, nemmeno di moral suasion, per calmierare i prezzi. Il peso dell’inflazione viene scaricato interamente sui consumatori, che vedono ridursi il loro potere d’acquisto e faticano ad acquistare anche i beni essenziali. Il rischio è un aumento della povertà assoluta, come evidenziato anche dal recente rapporto Caritas. È necessario un intervento immediato per affrontare questa emergenza”.