Ripristinato l’aumento dei pedaggi autostradali (bloccato a gennaio) sulle tratte gestite dalle concessionarie Brescia-Verona-Vicenza-Padova, SATAP A4 e SATAP A21, Autostrade per l’Italia, ATIVA e Milano-Serravalle e SAT. Gli aumenti dei pedaggi, già attuati sul resto della rete, erano stati sospesi per queste tratte; dal 12 aprile vengono ripristinati. Lo prevede il decreto firmato ieri dai Ministri dei Trasporti e dell’Economia.
Una nota del Ministero dei Trasporti precisa che “le sospensioni tariffarie previste erano state disposte in via cautelativa, essendo scaduto il primo periodo regolatorio ed in corso la procedura di aggiornamento dei relativi piani economico-finanziari, al fine di consentire agli organi preposti la puntuale verifica dei parametri che compongono la formula della tariffa di pedaggio, con particolare riferimento a quelli legati all’effettivo andamento degli investimenti previsti”.
Si solleva un coro di proteste. Critiche arrivano dall’associazione degli autotrasportatori Fita Cna, secondo cui il provvedimento “non fa che confermare la folle politica degli aumenti a carico dell’utenza stradale e dei trasportatori”.
Secondo la Coldiretti l’aumento dello 0,07% delle tariffe autostradali pesa in un Paese come l’Italia dove l’86% del trasporto commerciale avviene su gomma. “Particolarmente rilevante è l’incidenza del costo dei trasporti sui prodotti agricoli ed alimentari. Il rischio – conclude la Coldiretti – è l’effetto valanga con ogni pasto consumato dagli italiani che si stima deve percorrere duemila chilometri prima di giungere in tavola”.
“È una vera beffa, in un momento di crisi profonda come quella che attraversa il nostro Paese – commenta Luca Pozzoli, Presidente di Univendita – Questo ulteriore balzello andrà sicuramente a incidere sul costo finale dei prodotti, perché l’aumento del pedaggio, a breve, si trasferirà sui costi dei trasporti. Le aziende associate assorbiranno i maggiori costi derivanti da questo aumento delle autostrade per non gravare su un potere d’acquisto delle famiglie che è al minimo, ma è chiaro che, chiunque paghi, aziende o consumatori, questa decisione deprimerà ulteriormente i margini di imprese già preoccupate per l’aumento dell’Iva previsto a luglio. Alla luce di questa situazione chiediamo che questo aumento sia bloccato”.


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