Uova di Pasqua, prezzi lievitati del 7,4%: il report di Altroconsumo (Foto Pixabay)

Anche quest’anno il giorno di Pasqua si avvicina portando con sé il solito tran-tran delle festività comandate: se da un lato è il valore spirituale a guidare il senso della festa, dall’altro molti consumatori si ritrovano a fare i conti con i prezzi di uova e colombe. Grazie all’indagine annuale di Altroconsumo  è possibile però fare chiarezza sui prezzi affinché possa essere d’aiuto per orientarsi sulla scelta dei prodotti.

Stabile il prezzo delle colombe (rispetto al +20% del 2023)

Intanto ci sono buone notizie sul fronte colomba che, a differenza dell’uovo, verrà acquistata più spesso in pasticceria, e preferibilmente artigianale. Questo perché dopo gli aumenti del 2023, quest’anno offrirà prezzi più stabili rispetto alle tanto attese e golose uova di Pasqua. Dall’analisi sopracitata il focus va sui prodotti venduti dalle principali catene di distribuzione: la colomba classica (prezzo al chilo, in euro) 9,96 in media (-0,2%) rispetto al 2023. Il dato interessante però riguarda il prezzo dell’artigianale, a 38 euro in media e -2,5% rispetto allo scorso anno.

In sostanza, per ogni tipologia analizzata si può osservare una sostanziale stabilità di prezzo con variazioni di pochi centesimi. In generale, comunque, per chi gradisce di più la colomba, Altroconsumo conferma che per la maggiore vanno i prodotti di selezione più cara, arrivando a costare (al chilo) fino a 7 volte di più delle colombe economiche.

2024, una Pasqua dalle uova (d’oro)

Grazie alla piattaforma ACmakers  circa 1.000 utenti hanno potuto raccontare ad Altroconsumo la loro esperienza di consumo. Nella maggior parte dei casi i consumatori stanziano una cifra media di 20 euro per l’acquisto di dolciumi pasquali. Rispetto all’anno scorso c’è subito da sottolineare che due terzi ha messo in conto di spendere la stessa cifra rispetto ai 300 che hanno pensato di spendere di più.

Fatta la premessa, torniamo presto a parlare di rincari sulle uova: già nelle scorse settimane è stato il Codacons a dare uno dei primi dati allarmanti. I prezzi del prodotto tipico della Pasqua registrano aumenti fortissimi al punto che i listini sono saliti in media del +24%, dopo il +15,4% registrato nel 2023.

Secondo il Codacons, ad influire principalmente sul rincaro pesano anche le marche specializzate: in media +24% con punte del 40% per alcune. Confrontando i dati, anche dalla ricerca esposta da Altroconsumo è possibile notare come le offerte dipendono spesso dalla politica del brand.

Rispetto al prezzo medio al chilo, comunque, i risultati parlano chiaro: sulle uova un incremento dal 2023 del 7,4% circa. Lo studio è stato rilevato sui listini di 20 grandi punti vendita da marchi più rinomati alle proposte del discount.

Come è possibile notare, ad esempio, il Kinder Gran Sorpresa presenta un prezzo immutato rispetto allo scorso anno per i formati da 150g (stabile a 11,99, ovvero 79,93 euro al chilo) e da 320g (sempre 19,99 euro, ovvero 62,47 al chilo), mentre quello da 220g sale a 15,99 euro (l’anno scorso costava 14,99) per un prezzo al chilo di 72,82, aumentato quindi del 6,7%.

Paragonando i prezzi alle offerte del discount, invece, tra le uova di Pasqua vendute da MD, il prezzo del formato da 1 chilo è stato portato da 6,99 a 7,99, che è equivale a un +14,3%, quello da 400g resta stabile a 3,99 euro.

Consumismo prêt à manger

Una cosa è certa, che si tratti di cioccolato al latte, fondente o con le nocciole, la discriminante effettiva non si gioca sul gusto dei consumatori ma sui brand che lo vendono.

Per la maggior parte delle referenze, le differenze di prezzo al chilo rilevate, a parità di marchio, non dipendono infatti dal tipo di cioccolato: solitamente le varianti di cioccolato hanno lo stesso prezzo. Le differenze significative si possono invece trovare nel prezzo al chilo di formati differenti dello stesso marchio.

Quel che incide, inoltre, è anche la licenza utilizzata (personaggi cartoni animati, serie televisive, ecc.) o la sorpresa contenuta. Contano insomma anche i personaggi dell’uovo e le relative politiche commerciali, che portano alcune referenze ad avere un prezzo al chilo relativamente elevato rispetto alla media.


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