“Serve un arbitro forte che garantisca la giusta incisività sul mercato per difendere i consumatori dalle vendite aggressive: ecco perchè va potenziato il ruolo dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato”. Con queste parole Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, si rivolge ai parlamentari della Commissione Attività Produttive alla Camera dei Deputati dove approda questa mattina lo schema di Decreto Legislativo volto a recepire la Direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori.
Massimiliano Dona esprime il suo parere dopo aver esaminato nel dettaglio lo schema di Decreto Legislativo già presso il Ministero dello Sviluppo economico: l’UNC condivide il testo, anche perché, trattandosi di una Direttiva di applicazione massimale, il nostro Paese è obbligato ad adottare disposizioni non divergenti dai livelli di tutela europei. Ma “c’è un aspetto che merita l’attenzione della Commissione Attività Produttive”: Dona si riferisce in particolare “agli art. 66 e 67 dello schema che riguarda il c.d. enforcement, cioè di stabilire quale sarà il soggetto che presiederà all’attività di controllo sulla corretta applicazione di queste norme; come detto, riteniamo opportuna e condivisibile l’attuale scelta di far ricadere questo ruolo sull’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato, non solo per l’ampio ruolo già riconosciuto all’Antitrust dallo stesso Codice del Consumo, ma anche per la crescente diffusione dei contratti a ‘a distanza’ e quelli ‘fuori dei locali commerciali’, situazioni nelle quali i consumatori sono sempre più frequentemente vittima dell’attività del marketing aggressivo degli operatori (si pensi in particolare ai settori della telefonia e dell’energia, ma anche a certe pratiche adottate dai grandi player dello shopping on-line)”.
“Ecco perché – conclude l’avvocato Dona – è bene che la competenza in materia di accertamento delle violazioni e sanzione sia stabilita in capo alla citata Autorità Garante della Concorrenza e del mercato e non (come vorrebbe qualcuno) ad altre Autorità di settore”.


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