Tassi di interesse in rialzo, Federconsumatori: crescono i costi di prestiti e mutui

Tassi di interesse in rialzo, Federconsumatori: crescono i costi di prestiti e mutui

Da quando le critpovalute sono diventate un fenomeno di massa, vengono considerate un modo per fare investimenti alternativi rispetto ai mercati azionari, al forex o alle commodities. In realtà, prima che come forma di investimento, le valute digitali sono state pensate come vero e proprio sistema di scambio alternativo alle valute tradizionali, ovvero le valute Fiat. 

Cos’è e come funziona la criptovaluta

Nelle intenzioni del fondatore del Bitcoin, Satoshi Nakamoto, la celebre criptovaluta è un sistema di pagamento il cui valore è determinato unicamente dalla legge della domanda e dell’offerta. Tra i vantaggi ci sono il fatto che il trasferimento delle monete è anonimo e che non è presente il controllo di una autorità centrale. Acquistare e vendere Bitcoin è così diventato un passo necessario per poter effettuare delle transazioni e per utilizzare la criptovaluta come fosse del denaro tradizionale. 

Nel 2010 è diventata celebre la pizza acquistata dallo sviluppatore Laszlo Hanyecz, che di fatto ha rappresentato uno dei primi acquisti in Bitcoin. Allora, l’intenzione era quella di dimostrare che la criptovaluta poteva essere utilizzata come mezzo di pagamento. Una scommessa che possiamo definire vinta, dato che oggi, a distanza di quasi un decennio, sono sempre di più i negozi ed i servizi, sia online che fisici, che accettano le criptovalute.

È possibile ad esempio acquistare un’auto (anche di lusso), servizi di vario genere e presto sarà possibile utilizzare le criptovalute anche per gli acquisti sulle piattaforme di e-commerce più famose come Amazon. Ma anche il mondo dei servizi finanziari e il settore del Fintech si stanno aprendo alle criptovalute.

Bitcoin e mutui
Si può pare un mutuo con i bitcoin?

I mutui in criptovaluta

Sebbene al momento sia una proceduta ancora inusuale e piuttosto rara, l’accensione di pratiche di mutuo che utilizzano criptovalute per i pagamenti stanno diventando più frequenti. La Building Societies Association, che rappresenta le società di costruzione nel Regno Unito, ha dichiarato che alcune di queste sono pronte a prendere in considerazione i pagamenti da una criptovaluta se il cliente è in grado di fornire la necessaria documentazione anti-riciclaggio. 

Ovviamente, a rappresentare la principale fonte di preoccupazione è proprio la natura non regolata delle criptovalute, che le fa classificare inevitabilmente nella fascia più elevata del rischio di riciclaggio. In ogni caso, nei prossimi anni le cose potrebbero semplificarsi, a patto che i clienti che intendono pagare un mutuo in criptovaluta siano in grado di ottemperare alle normative e alle leggi in vigore in ogni singolo stato.

La rivoluzione arriverà dagli smart contract?

Recentemente la start-up americana Fluidity ha annunciato il lancio sul mercato del primo mutuo per l’acquisto di una casa basato sulla criptovaluta Ethereum. Si tratta del primo progetto di questo tipo in assoluto pensato appositamente per il settore immobiliare. Il responsabile della programmazione della start-up, Todd Lippiatt, ha dichiarato: “Abbiamo letteralmente tokenizzato il comparto del real estate, con la possibilità di rendere disponibile del denaro ad un tasso interessante”. 

Il servizio sarà disponibile dapprima in due stati americani, la California e lo stato di New York, per espandersi eventualmente anche ad altri mercati. L’obiettivo della start-up è quello di offrire mutui ipotecari ad un tasso mediamente inferiore a quello delle banche e degli istituti di credito tradizionali. 

Come funziona il nuovo servizio

I mutui e le ipoteche che Fluidity renderà disponibili per i suoi clienti saranno basati sugli smart contract e per questo la società sta cercando delle partnership con piattaforme specializzate in Ethereum. A chi critica questa scelta per via delle ancora elevata volatilità che questa criptovaluta ha mostrato nel tempo, i vertici della start-up rispondono che a mitigare i rischio c’è il fatto che né la parte che chiede il prestito né il venditore dell’immobile utilizzeranno direttamente la critpovaluta. 

In altre parole, il mutuo apparirà al cliente finale come un normale prodotto finanziario in dollari, ma sarà basato effettivamente su un sistema decentralizzato. Chi richiede il prestito pagherà in dollari e sarà soggetto agli stessi criteri di valutazione del credito di qualsiasi altro servizio di prestito, oltre ovviamente al controllo sulle informazioni personali. Come dire, chi pensava di poter accendere un mutuo in modo anonimo grazie a questo servizio, è decisamente fuori strada. 

Cosa cambia rispetto agli altri servizi di mutuo

La differenza rispetto agli altri servizi di mutuo sta tutta nel modo in cui la società processerà le informazioni. Infatti, Fluidity creerà degli smart contract con una rappresentazione tokenizzata del mutuo ipotecario e li rivenderà sotto forma di titoli attraverso un exchange come AirSwap. L’intero portfolio sarà una composizione di differenti prestiti e sarà gestito il più possibile da un algoritmo. 

La metodologia, secondo quanto spiegato da Todd Lippiatt, dà la possibilità di garantire un prezzo più vantaggioso. Il prezzo viene determinato solamente dal credito della transazione. In questo modo si differenzia dai criteri tradizionali, i quali includono anche fattori esterni: non solo le politiche di governance delle banche centrali, ma pure gli andamenti commerciali e politici.

In ogni caso, siamo ancora agli inizi per quanto riguarda le possibili applicazioni delle critpovalute in settori come quello immobiliare. Non è escluso che nei prossimi anni inediti scenari si aprano e quello che oggi ci sembra nuovo nel mondo dei pagamenti e dei prestiti sarà considerato ordinaria amministrazione.


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Scrive per noi

Elena Leoparco
Elena Leoparco
Non sono una nativa digitale ma ho imparato in fretta. Social e tendenze online non smettono mai di stuzzicare la mia curiosità, con un occhio sempre vigile su rischi e pericoli che possono nascondersi nella rete. Una laurea in comunicazione e una in cooperazione internazionale sono la base della mia formazione. Help Consumatori è "casa mia" fin dal praticantato da giornalista, iniziato nel lontano 2012.

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