Giornata del Risparmio, Profumo: coinvolgiamo i giovani nelle decisioni di oggi

Giornata del Risparmio, Profumo: coinvolgiamo i giovani nelle decisioni di oggi (foto Pixabay)

Oggi, a Roma, è stata celebrata la 99ª edizione della Giornata Mondiale del Risparmio, istituita nell’ottobre del 1924 in occasione del 1° Congresso Internazionale del Risparmio, e da allora organizzata annualmente da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse di Risparmio Spa.

Quest’anno il tema della Giornata è “Scelte consapevoli, educazione, responsabilità: la sfida del risparmio per le nuove generazioni”. Insieme al Presidente di Acri, Francesco Profumo, sono intervenuti: il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, il Presidente dell’Abi Antonio Patuelli.

Giornata del Risparmio, uno sguardo sulle nuove generazioni

Nel suo intervento il presidente di Acri, Francesco Profumo, ha richiamato l’attenzione sulle sfide poste dallo scenario attuale, con particolare riguardo alle nuove generazioni.

“Da un lato, le nuove generazioni sono fortemente consapevoli e impegnate, soprattutto sui temi legati alla sostenibilità ambientale – ha spiegato. – Non si accontentano di risposte benevole, sono preparati, si confrontano e si connettono anche a livello planetario, approfondendo con possibilità che noi non potevamo neanche immaginare. Dall’altro lato vediamo però crescere vertiginosamente anche manifestazioni di estrema fragilità: forme di disagio psicologico, autolesionismo, Neet che hanno smesso di studiare e di cercare lavoro, Hikikomori che si ritirano dalla vita attiva”.

Di fronte a questo scenario, secondo il parere di Profumo, il tema del risparmio delle giovani generazioni deve tener presente almeno quattro variabili fondamentali, che – ha evidenziato – “possono aiutarci a comprendere le grandi difficoltà che incontrano oggi ventenni e trentenni per accumulare risparmi”.

“Innanzitutto, l’accesso al lavoro – ha spiegato. – La disoccupazione giovanile è al 22%, seppur con lievi oscillazioni, ed è un dato che non muta da vent’anni. Peraltro questo va coniugato con il grave mismatch che sconta il nostro Paese, che registra una cronica mancanza di personale in settori cruciali per il funzionamento e lo sviluppo: mancano tecnici e operai specializzati, ma anche insegnanti, medici e infermieri. Inoltre, maggiormente rispetto al passato, i giovani saranno soggetti a fenomeni di precarietà lavorativa e di frammentazione del percorso di carriera, più di quanto già non lo siano oggi”.

In secondo luogo “c’è da considerare che il livello dei salari in Italia è fermo ormai da oltre trent’anni e l’Ocse stima che, rispetto agli anni pre-pandemia, il loro valore reale sia di fatto calato del 7,5%. Abbiamo iniziato perfino a sentire parlare di “lavoro povero”, ovvero di soglie di retribuzione tali da non garantire nemmeno una vita dignitosa”.

Infine, emergono “il tema della conciliazione vita-lavoro, dei tempi e delle modalità per lavorare, e il fenomeno della “great resignation”, che costituiscono delle rilevanti novità che ci segnalano come le aspettative dei giovani nei confronti del mondo del lavoro siano diverse da quelle delle generazioni che le hanno precedute”.

“È necessario che si inizi, a tutti i livelli, a realizzare forme di sussidiarietà generazionale, in cui tutte le articolazioni della società – Istituzioni, Imprese, Terzo settore e corpi intermedi – si aprano a una condivisione delle responsabilità e delle decisioni”.

Qui si inseriscono le “iniziative per promuovere l’educazione finanziaria, sostenere la formazione con borse di studio in Italia e all’estero, far emergere i talenti, favorire l’inclusione finanziaria e lavorativa, accompagnare l’avvio di start-up“. “Si tratta – ha concluso Profumo – di esperienze locali e nazionali – come il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e il più recente Fondo per la Repubblica Digitale –, che stanno consolidando buone pratiche di comunità che ci auguriamo possano ispirare nuove politiche pubbliche”.


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