Le parole del consumatore: Deepfake
I deepfake sono foto, video e audio creati grazie a software di intelligenza artificiale che, partendo da contenuti reali, riescono a modificare o ricreare le caratteristiche di un volto o di un corpo e a imitare una voce
I deepfake sono “foto, video e audio creati grazie a software di intelligenza artificiale (AI) che, partendo da contenuti reali (immagini e audio), riescono a modificare o ricreare, in modo estremamente realistico, le caratteristiche e i movimenti di un volto o di un corpo e a imitare fedelmente una determinata voce“: questa la definizione fornita dal Garante Privacy, che ha pubblicato anche una scheda informativa per sensibilizzare gli utenti sui rischi connessi agli usi malevoli di questa nuova tecnologia.
Un deepfake, infatti, può “ricostruire contesti e situazioni mai effettivamente avvenuti e, se ciò non è voluto dai diretti interessati, può rappresentare una grave minaccia per la riservatezza e la dignità delle persone”, spiega il Garante.
I rischi connessi al deepfake
Si pensi, ad esempio, ad alcune tipologie di deepfake, dette deepnude: in questi casi persone ignare possono essere rappresentate nude, in situazioni compromettenti o in contesti pornografici. Con questa tecnologia, infatti, i visi delle persone (compresi soggetti minori) possono essere “innestati”, utilizzando appositi software, sui corpi di altri soggetti, nudi o impegnati in pose o atti di natura esplicitamente sessuale.
I video deepfake – si legge nella scheda informativa del Garante – possono essere creati ad hoc per realizzare veri e propri atti di cyberbullismo o, ancora, questa tecnologia può essere utilizzata per attività telematiche illecite, come lo spoofing (il furto di informazioni che avviene attraverso la falsificazione di identità di persone o dispositivo, in modo da ingannare altre persone o dispositivi e ottenere la trasmissione di dati), il phishing e il ransomware.
Come tutelarsi
La scheda informativa del Garante include anche alcuni consigli su come tutelarsi dai rischi legati a questa tecnologia. In primo luogo evitare di diffondere in modo incontrollato immagini personali o dei propri cari e fare attenzione alle immagini postate sui social media.
Inoltre riconoscere un deepfake è possibile: l’immagine può apparire un po’ “sgranata” o sfocata; gli occhi delle persone possono muoversi a volte in modo innaturale; la bocca può apparire deformata o troppo grande mentre la persona dice alcune cose; la luce e le ombre sul viso possono apparire anormali.
Inoltre, se si ha il dubbio che un video o un audio siano un deepfake realizzato all’insaputa dell’interessato, occorre assolutamente evitare di condividerlo, e se si ritiene che tale tecnologia sia stata utilizzata in modo da compiere un reato o una violazione della privacy, ci si può rivolgere, a seconda dei casi, alle autorità di polizia (ad esempio, alla Polizia postale) o al Garante per la protezione dei dati personali.