Lunghe attese per il passaporto, Altroconsumo: a Genova e Padova impossibile prenotare

Lunghe attese per il passaporto, Altroconsumo: a Genova e Padova impossibile prenotare (Foto di jacqueline macou da Pixabay)

Lunghe attese per il passaporto, Altroconsumo: a Genova e Padova impossibile prenotare

Secondo un’indagine di Altroconsumo sui tempi di attesa per la richiesta o il rinnovo del passaporto, in alcune città ci vogliono fino a sei mesi per ottenere in appuntamento in Questura. L’Organizzazione chiede alle autorità competenti di adottare interventi strutturali nel breve e nel lungo periodo

Il passaporto italiano è considerato uno tra i più “potenti” del mondo, secondo la classifica annuale 2023 del “Passport Index” di Henley & Partners, perché apre le porte di ben 189 Paesi senza bisogno del visto. Per ottenerlo o rinnovarlo, però, i tempi in Italia sono lunghissimi. A questo si aggiungerebbe la mancanza di personale dedicato e la difficoltà nell’accedere al portale on line delle prenotazioni.

Secondo l’indagine di Altroconsumo in 13 città italiane, i tempi di attesa arrivano fino a sei mesi solo per avere l’appuntamento in questura, ma ci sono città in cui non si riesce neanche a prenotare, come Genova e Padova.

Lunghissime attese per il passaporto, i risultati dell’indagine di Altroconsumo

L’indagine è stata svolta provando a prenotare un appuntamento per il rilascio del passaporto sulla piattaforma ministeriale (https://www.passaportonline.poliziadistato.it/), che fornisce le disponibilità presso i commissariati presenti all’interno della provincia.

Per padovani e genovesi il risultato è “non disponibile” per tutte le date possibili in quel momento sulla piattaforma. A Bolzano e a Torino, invece, bisogna aspettare fino ad aprile e a maggio per avere una disponibilità. Tra le città più lente anche Cagliari, Ancona (tre mesi) e Reggio Calabria (due mesi e mezzo).

Altroconsumo evidenzia alcuni casi particolari, come quello del capoluogo calabrese, dove la piattaforma ha dato come prima disponibilità il 18 novembre, solo tre giorni dopo, ma a Bovalino, cittadina distante 85 km. Infatti, il sistema dà le disponibilità della provincia, “ma – osserva l’Organizzazione – non è pensabile che il cittadino debba fare 170 km per avere un documento così importante in tempi ragionevoli”.

Lo stesso è accaduto a Bari, dove si poteva andare il giorno dopo, ma in un commissariato di Monopoli, ben 86 km andata e ritorno. Altrimenti, la prima disponibilità nel capoluogo pugliese era dopo quasi due mesi. La macchina burocratica non funziona meglio a Milano, dove ci vuole circa un mese per varcare la soglia della questura.

 

Passaporto: gli appuntamenti disponibili il 15 novembre (Fonte: Altroconsumo)
Passaporto: gli appuntamenti disponibili il 15 novembre (Fonte: Altroconsumo)

 

Tempi più ragionevoli, invece, a Roma (10 giorni), Napoli e Palermo (15 giorni). Ma al primo posto troviamo Bologna, dove il primo appuntamento disponibile era per il giorno dopo.

“Di questa situazione ne risente anche il turismo – afferma Altroconsumo – visto che, senza certezze su quando si potrà avere in mano il passaporto, è difficile programmare in tempi relativamente brevi viaggi fuori dall’Unione europea dove, invece, basta la carta di identità per varcare le frontiere. Per le proteste dei cittadini e per i tentativi di tamponare l’emergenza, il Viminale ha istituito degli open day, cioè giornate in cui chiunque può presentarsi in questura senza appuntamento per chiedere il passaporto”.

Quali sono le cause dei ritardi?

Secondo l’analisi di Altroconsumo, una delle cause del “caos passaporti” è da ricercare nella ripresa del turismo: dopo la pandemia si è tornati a viaggiare e si sono accumulate le richieste di passaporti nel frattempo scaduti. In più la Brexit ha imposto a chi si reca nel Regno Unito di munirsi di passaporto.

Il sistema digitale per la prenotazione online, inoltre, non sembra ancora all’altezza, manca il personale e di conseguenza gli uffici preposti sono aperti al pubblico con tempi inadeguati alle necessità.

I consigli comunali di diverse città, intanto, hanno approvato mozioni per chiedere al ministero dell’Interno di velocizzare le procedure. Una possibilità proposta dai questori, ad esempio, è quella di estendere il numero dei giorni della settimana in cui gli uffici passaporto sono aperti al pubblico.


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