Offerte Fibra FTTH, Adiconsum chiede alle compagnie telefoniche maggiore trasparenza

Offerte Fibra FTTH, Adiconsum chiede alle compagnie telefoniche maggiore trasparenza

L’associazione Adiconsum ha avviato un’indagine sulle offerte pubblicizzate dalle compagnie telefoniche, a seguito del lancio, da parte di  ILIAD, di un nuovo abbonamento di telefonia fissa per la connessione alla rete in fibra FTTH con una originale velocità indicata di 5Gbit/s complessivi. Lo rende noto Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale.

L’associazione, inoltre, ha inviato una segnalazione alla Direzione Tutela dei Consumatori di AGCOM, nella quale evidenzia “la necessità di un rapido intervento per ottenere regole uguali per tutti, parametri di confronti certi e misurabili, trasparenza nella comunicazione”.

Telefonia, l’indagine di Adiconsum sulla Fibra

Dall’indagine svolta da Adiconsum sugli annunci pubblicitari delle compagnie telefoniche, quello che salta all’occhio è la confusione.

“L’indagine – spiega Pierpaola Pietrantozzi, Segretario nazionale Adiconsum – ha evidenziato che i consumatori vanno in confusione, a causa delle aziende che fanno offerte puntando sulla velocità di connessione più alta dichiarando 1Gbit/s, 2.5Gbit/s, 5Gbit/s e 10Gbit/s, senza indicare, quasi sempre, il minimo garantito. Tutto ciò non permette al consumatore di fare le opportune e necessarie comparazioni fra le offerte”.

Gli abbonamenti pubblicizzati – continua Mauro Vergari, Responsabile Ufficio Studi, Innovazioni e Sostenibilità di Adiconsum –, si riferiscono alla fibra FTTH, cioè la fibra ottica che arriva fino all’abitazione dell’utente. In questo caso la velocità di connessione può assumere diversi valori a seconda delle tecnologie di cablatura utilizzate (GPON, EPON e XGS-PON).

 

fibra

 

Per questo motivo tutte le aziende, quando reclamizzano la velocità, usano il termine “fino a…”. Dicitura che non chiarisce, però, la velocità effettiva raggiungibile all’attivazione.

Tutto ciò perché la vera tipologia di connessione possibile si conosce solo dopo l’individuazione dell’indirizzo dell’attivazione, dato che la cablatura non viene realizzata dal venditore dell’abbonamento – prosegue l’associazione.

Le richieste dell’associazione

A fronte di queste numerose criticità, Adiconsum chiede nuove regole che:

· facciano chiarezza sulle tecnologie usate;
· pongano fine ai messaggi pubblicitari confusi e fuorvianti;
· non utilizzino il termine “velocità fino a…”, che non garantisce trasparenza, ma rappresenta solo una probabilità;
· indichino sempre la velocità minima garantita, unico parametro riconosciuto da Misurainternet e che permette il reclamo per inadempienza contrattuale.


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