Rc Auto, Consumatori: Assicurazioni non usino l’inflazione per aumentare i costi
Per la presidente dell’ANIA, Maria Bianca Farina, l’inflazione è destinata ad avere un impatto sul costo dei sinistri. Assoutenti e UNC chiedono alle Assicurazioni di non usare la scusa dell’inflazione per applicare rialzi delle tariffe RC auto. Konsumer Italia richiama l’attenzione sulle polizze catastrofali
Si è svolta oggi l’Assemblea ANIA 2022, l’annuale appuntamento organizzato dall’Associazione per fare il punto sullo stato dell’industria assicurativa. Tanti i temi affrontati dalla Presidente dell’ANIA, Maria Bianca Farina, nella sua Relazione, anche alla luce del periodo che stiamo attraversando, tra la crisi alimentare ed economica, le disuguaglianze, le conseguenze della pandemia e la guerra. Tra questi la situazione relativa all’assicurazione RC Auto.
“Nei primi mesi del 2022 – afferma Maria Bianca Farina – malgrado il balzo dell’inflazione, si registrano prezzi in ulteriore, significativa diminuzione. Si è così ridotto drasticamente il divario dei prezzi rispetto alla media europea, da 213 euro nel periodo 2008-2012 a 47 euro nel 2021, nonché tra le diverse aree del territorio nazionale”.
Secondo l’analisi della Presidente dell’ANIA, però, “L’inflazione è destinata ad avere un impatto sul costo dei sinistri, già in crescita nel 2021, e si rendono perciò ancor più necessarie riforme organiche del sistema che lo rendano sostenibile nel medio-lungo termine. Mi riferisco, in particolare, alla revisione del bonus-malus, alla modifica dell’imposizione fiscale sui premi, molto penalizzante nel confronto con l’Europa, alla definizione univoca del risarcimento dei danni per lesioni gravi alla persona”.
RC Auto, il parere delle Associazioni dei Consumatori
Per Assoutenti la riduzione delle tariffe è insufficiente.
“Le compagnie di assicurazioni vogliono usare la scusa dell’inflazione per applicare rialzi delle tariffe RC auto – denuncia il presidente Furio Truzzi – Peccato che mentre in Italia il numero di incidenti crollava nel 2020 per effetto del lockdown e nonostante le auto siano rimaste sempre più ferme nei garage nel 2021 per i limiti agli spostamenti, i prezzi dell’Rc auto abbiano subito riduzioni minime, con le compagnie che hanno trattenuto buona parte dei profitti generati dalla riduzione dei sinistri del 2020 e 2021”.
“Per tale motivo non accetteremo la scusa dell’inflazione e del caro-energia per un ulteriore incremento dei prezzi delle polizze, e siamo pronti a denunciare qualsiasi aumento delle tariffe nel comparto rc auto”, conclude Truzzi.
Analogo il parere dell’Unione Nazionale Consumatori.
“L’ANIA non metta le mani avanti per giustificare eventuali rialzi dell’rc auto che, invece, sarebbero del tutto ingiustificati – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Il lieve aumento dei prezzi dei pezzi di ricambio e dei costi delle riparazioni non giustifica alcun rincaro dei premi, visto che secondo i dati resi noti oggi nel 2021 i premi complessivi Vita e Danni hanno raggiunto 140 miliardi di euro e sono in aumento del 3,8%”.
Konsumer Italia: ANIA, sguardo mancato alle polizze catastrofali
Konsumer Italia, invece, in occasione dell’Assemblea Ania 2022, torna a sottolineare l’importanza delle polizze catastrofali.
“Al di là di aumenti nella RC Auto, che alla luce dei risultati degli ultimi 10 anni sarebbero speculativi, siamo fortemente convinti che il nodo polizze per le catastrofi naturali vada risolto al più presto. La soluzione è già in parlamento, con una proposta di legge che ANIA sembra ignorare malgrado le prese di posizione della Presidente Farina delle ultime settimane”.
Konsumer richiama, dunque, l’attenzione sulla Proposta di Legge Rostan: “Istituzione di un programma nazionale per l’assicurazione obbligatoria degli edifici privati contro i danni derivanti da calamità naturali”, che intende istituire un programma nazionale per l’assicurazione obbligatoria degli edifici privati contro i danni derivanti da calamità naturali, stabilendo una ripartizione dei ruoli che prevede tre livelli d’intervento:
1) Il primo assicurativo privato, tramite le singole imprese di assicurazione o i consorzi obbligatori cui aderiranno le imprese di assicurazione operanti in Italia e autorizzate per le assicurazioni contro incendio ed esplosione dei corpi di fabbricati che non intendano prestare la singola garanzia in via diretta;
2) il secondo riassicurativo – attivato in caso di insufficienza del primo livello – che potrà essere delegato al consorzio assicurativo per il trasferimento di una parte del rischio assunto dal consorzio stesso o da imprese di riassicurazione operanti nel territorio nazionale, censite e autorizzate dall’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS), e comunque a valore a nuovo;
3) Il terzo statale – attivato in caso di insufficienza del secondo livello –, che prevede lo Stato come assicuratore di ultima istanza e anche l’intervento di un fondo di garanzia appositamente istituito con un limite di esposizione massima, a cui concorrerebbero soggetti privati e pubblici, aggiornabile nel tempo.