
Covid e vaccini, Cittadinanzattiva chiede azioni trasparenti e omogenee
Vaccini e pass vaccinale, cosa ne pensano i cittadini? L’indagine di Altroconsumo
Altroconsumo presenta la seconda inchiesta sulle percezioni dei cittadini in merito a vaccini anti Covid e pass vaccinale. Il 76% degli intervistati sarebbe disposto a vaccinarsi nei prossimi giorni
Vaccini anti Covid e pass vaccinale sono tra gli argomenti più dibattuti sui media in questo momento. Cosa ne pensano i cittadini? Sono disponibili a sottoporsi alla vaccinazione? Se gli fosse proposto di farlo nei prossimi giorni il 76% sarebbe disposto (il 45% risponde sicuramente sì, il 31% probabilmente sì).
Dopo la prima inchiesta, realizzata a gennaio, Altroconsumo ha voluto verificare gli effetti delle vicende degli ultimi mesi sull’opinione pubblica, tra cui in particolare la sospensione temporanea del vaccino AstraZeneca, legata alla possibile presenza di rari effetti indesiderati gravi.
Le percezioni dei cittadini sui vaccini anti Covid
Secondo questa seconda inchiesta di Altroconsumo, la percentuale di chi non ha remore e vorrebbe vaccinarsi il prima possibile, benché alta, è scesa dell’8% rispetto all’inchiesta di gennaio, probabile effetto delle preoccupazioni relative al vaccino AstraZeneca.
Analizzando le motivazioni di chi ha dubbi o non ha intenzione di vaccinarsi, al primo posto (52%) risulta proprio il timore di effetti indesiderati, mentre al secondo (33%) la mancanza di fiducia in alcuni dei vaccini.
Uno su quattro (25%) ha risposto di non fidarsi del processo di realizzazione/approvazione dei vaccini, mentre una su cinque (22%) risponde che non si vaccinerebbe a breve perché non appartiene a nessuna categoria a rischio. Per il 20% dietro ai vaccini ci sono interessi nascosti. Il 14% dichiara di non fidarsi dei vaccini in generale.
Sono particolarmente disponibili a vaccinarsi sia i più giovani (82% disponibili tra gli under 35) – presumibilmente per il desiderio di riprendere al più presto una vita normale – sia in modo particolare le persone sopra i 64 anni, disponibili nell’87% dei casi.
Vaccini, il ruolo dell’informazione
La disponibilità a farsi vaccinare a breve mostra di essere fortemente associata anche al livello di informazione che si ritiene di avere sui vaccini.
“Più le persone si ritengono informate, più si dichiarano disponibili a farsi vaccinare – spiega Altroconsumo. – I disponibili sono infatti 81% tra chi pensa di essere ben informato, contro il 67% tra chi si dichiara poco o per niente informato”.
Ma quanto si sentono informate sui vaccini le persone e in particolare su quali aspetti? Nel complesso, chi dichiara di sentirsi informato bene o molto bene è il 41%, con un aumento del 5% rispetto a gennaio.
Rispetto a gennaio, aumentano le persone che si sentono informate soprattutto sugli effetti indesiderati (+10%): probabile effetto dell’attenzione data dai media agli effetti indesiderati legati al vaccino AstraZeneca.
L’aspetto su cui le persone si sentono in assoluto più informate però è l’efficacia del vaccino (47% si sentono informati, +6% rispetto a gennaio), seguita appunto dagli effetti indesiderati (39% si sentono informati, + 10% rispetto a gennaio).
Pass vaccinale, sì o no?
Per quanto riguarda il pass vaccinale, nel complesso, l’idea di istituire un passaporto Covid è accolta favorevolmente: per il 58% si tratterebbe di una misura apprezzabile, che consentirebbe di muoversi liberamente in Ue, e per il 62% avrebbe l’effetto di favorire l’adesione alla vaccinazione da parte di chi altrimenti non la farebbe.
Tuttavia non mancano preoccupazioni: per il 45% il passaporto vaccinale creerà un’ingiusta discriminazione tra chi è vaccinato e chi non essendolo dovrà pagare per i tamponi e fare quarantene, mentre per il 31% i dati sanitari archiviati sul passaporto vaccinale potrebbero essere utilizzati per scopi diversi dal monitoraggio del COVID-19.
Sul lato opposto, c’è chi estenderebbe maggiormente l’iniziativa: per il 46% Il passaporto vaccinale dovrebbe essere applicato anche per accedere ad altri servizi come ristoranti, cinema, palestre, discoteche…
Infine, c’è chi si preoccupa del turismo, settore duramente penalizzato dalla crisi: per il 47%, infatti, il Governo Italiano dovrebbe offrire tamponi gratuiti ai turisti che quest’estate vogliono trascorrere le vacanze in Italia.
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