Un marchio di riconoscibilità a tutela della sicurezza del cibo per l’infanzia e l’impegno a una filiera che aumenti l’uso delle materie prime italiane nel settore del baby food: così un protocollo d’intesa firmato fra Ministero delle politiche agricole e Plasmon, nota azienda di prodotti alimentari per l’infanzia. Il protocollo ha l’obiettivo di valorizzare la sicurezza dei prodotti alimentari per l’infanzia, durerà cinque anni e potrà essere prorogato.

Il protocollo, sottoscritto dal ministro Gian Marco Centinaio e dal general manager di Plasmon – Ktaft Heinz Italia, Felipe Della Negra De Paula, prevede “il rafforzamento delle filiere alimentari italiane attraverso l’utilizzo di un ‘bollo/marchio di riconoscibilità’ a tutela della qualità e della sicurezza dei prodotti alimentari per l’infanzia, la promozione della corretta alimentazione e adozione della dieta mediterranea nei primi 1000 giorni di vita dei bambini e la diffusione di buone pratiche di filiera che possano valorizzare la distintività del Made in Italy sul mercato nazionale ed estero”, informa una nota del Ministero. C’è poi l’impegno della Plasmon di aumentare, nei prossimi cinque anni, l’approvvigionamento di prodotti agroalimentari nazionali portando dalle attuali 16 mila a 25 mila tonnellate annue gli acquisiti di materie prime 100% italiane in comparti come carne, frutta, verdura, cereali, latte, pesce, olio.

Il Mipaaft e Plasmon lavoreranno insieme all’ente di ricerca Crea per sviluppare tecnologie utili a garantire lo sviluppo dell’attività di ricerca e cooperazione nel campo dell’agricoltura di precisione, della tracciabilità, della sicurezza alimentare anche con tecnologia blockchain. “Con l’accordo di oggi (ieri, ndr) andiamo a sostenere le politiche di filiera per garantire la qualità, la sicurezza e i requisiti nutritivi dei prodotti agroalimentari destinati all’infanzia – ha detto il ministro Gian Marco Centinaio – Grazie anche al coinvolgimento del Crea nel protocollo Plasmon, metteremo a disposizione sistemi e soluzioni innovative nel campo della ricerca, dall’agricoltura di precisione alla tracciabilità anche con tecnologia blockchain. Vogliamo tutelare sempre di più i produttori e i consumatori. Quando poi i consumatori sono i bambini, garantire qualità e sicurezza, non è più una scelta virtuosa ma un obbligo“.

Un commento positivo arriva dal presidente della Copagri Franco Verrascina: “Condividiamo totalmente gli intenti di tale accordo, che mira a rafforzare la sicurezza alimentare e a potenziare le filiere, puntando con decisione sull’educazione alimentare e sulla ricerca, anche attraverso l’utilizzo della tecnologia della blockchain. Ben venga, inoltre, l’utilizzo di un apposito ‘bollino’ o marchio di qualità’, che rappresenterebbe senza dubbio un valore aggiunto per i nostri produttori agricoli, a ulteriore riprova del fatto che la vera agricoltura è quella che si preoccupa della qualità e della sicurezza alimentare, elementi indispensabili per garantire una nutrizione ideale, una crescita sana e uno sviluppo ottimale del lattante, con benefici a medio e lungo termine per la sua salute”.


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