
Carne coltivata, divieto approvato in via definitiva (foto Pixabay)
Carne coltivata, divieto approvato in via definitiva
Secondo Essere Animali, il divieto di produrre e vendere in Italia la carne coltivata, approvato alla Camera, è un freno all’innovazione e allo sviluppo sostenibile
È arrivato il via libera definitivo della Camera al divieto di produrre e vendere in Italia carne coltivata, e l’Italia è il primo Paese in Europa ad introdurre questo divieto. È quanto si apprende dall’Ansa.
“L’Assemblea di Montecitorio ha approvato con 159 sì, 53 no e 34 astenuti il disegno di legge presentato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che proibisce la produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati, nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali”.
Carne coltivata, il parere di Essere Animali sul divieto del Governo
Essere Animali ha espresso ancora una volta “profonda preoccupazione per una decisione che frena ingiustamente un settore — quello delle proteine alternative — che ha un doppio vantaggio: da un lato non contribuisce all’allevamento intensivo di animali, e dall’altro gioca un ruolo importante nel ridurre le emissioni di gas climalteranti generate dal settore alimentare”.
Nel caso della carne coltivata nello specifico – prosegue l’associazione – “questa misura avrà il grave effetto negativo di rendere impossibile lo sviluppo di aziende italiane in un settore potenzialmente in grande crescita, capace di creare posti di lavoro e indotto economico. Inoltre spingerà alla fuga ricercatori e ricercatrici italiani interessati a lavorare in questo settore. Infine, limiterà la libera competizione nel mercato e la libera scelta di cittadine e cittadini di mangiare ciò che desiderano”.
A tal proposito Essere Animali ricorda i risultati di un sondaggio condotto tra i consumatori italiani , che rivela che il 55% è interessato all’acquisto di carne coltivata, mentre il 75% crede che sia necessario ridurre il consumo di carne convenzionale.
Quanto alle limitazioni all’etichettatura dei prodotti a base vegetale — che non potranno evocare nomenclature legate agli alimenti di origine animale — secondo l’associazione “questo provvedimento danneggia ancora una volta le aziende italiane che producono cibi consumati regolarmente da un italiano su due. Secondo le ricerche di settore, l’Italia è il terzo mercato in Europa per quanto riguarda i prodotti a base vegetale, con un aumento delle vendite del 21% tra il 2020 e il 2022 e un giro d’affari che supera i 680 milioni di euro”.
La questione del ritiro della notifica TRIS
Essere Animali ha ricordato, inoltre, che nel mese di ottobre l’Italia ha ufficialmente ritirato la notifica TRIS di questo disegno di legge alla Commissione europea, una procedura prevista per tutte le norme che possono limitare il libero commercio delle merci.
“Questo ritiro – spiega l’associazione – aveva lo scopo di evitare una probabile bocciatura, che ne avrebbe frenato o rallentato notevolmente i lavori. Secondo la giurisprudenza una disposizione nazionale non notificata può però essere considerata inapplicabile; inoltre la Commissione potrebbe perfino aprire una procedura di infrazione verso l’Italia. E per questo motivo persino il Quirinale ha espresso dei dubbi e potrebbe non controfirmare il disegno di legge”.
