
Carne coltivata, Essere Animali: bene ritiro in sede UE della proposta italiana
Carne coltivata, Essere Animali: bene ritiro della proposta italiana in sede UE
L’Italia ha ritirato la notifica TRIS a Bruxelles per il disegno di legge che prevede il divieto di produzione e vendita della carne coltivata. Essere Animali: “ora è fondamentale un dibattito serio e scientifico per non perdere questa importante occasione per l’Italia”
Si torna a parlare di carne “coltivata”, un tema al centro del dibattito ormai da diversi mesi. Infatti “il 13 ottobre l’Italia ha ufficialmente ritirato la notifica TRIS per il disegno di legge presentato dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che prevede il divieto di produzione e vendita di carne a base cellulare. Questo nei fatti significa che il ddl non potrà essere approvato né entrare in vigore in assenza di un vaglio e approvazione della UE”: è quanto riferisce Essere Animali in una nota.
“La notifica TRIS – spiega l’associazione – è infatti una procedura che mira a prevenire la creazione di barriere nel mercato interno dell’Unione Europea. Gli Stati membri devono notificare alla Commissione europea i progetti legislativi relativi a prodotti, che vengono poi analizzati alla luce della legislazione UE. Gli altri Stati membri, e tutti gli stakeholder coinvolti, partecipano a questa procedura e hanno la possibilità di esprimere il loro parere“.
Secondo quanto riportato da Il Foglio, “la comunicazione del ministero guidato da Francesco Lollobrigida inviata al Mimit, che si occupa di queste pratiche, recita: ‘Si richiede il ritiro della richiesta di notifica per un approfondimento delle tematiche oggetto del ddl, alla luce della discussione parlamentare in corso e delle modifiche che il testo potrebbe subire’“.
Carne “coltivata”, Essere Animali: con ritiro della notifica stop al provvedimento
Ricordiamo che nel mese di marzo 2023 il Consiglio dei Ministri aveva approvato un disegno di legge che introduce disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici. Divieto che riguardava sia gli alimenti destinati al consumo umano sia i mangimi animali.
Essere Animali e altre organizzazioni europee avevano già depositato il proprio contributo sul portale della Commissione, esprimendo “profonda preoccupazione per una decisione che rappresenta un freno alla possibilità di sviluppare e commercializzare un prodotto che non proviene dagli allevamenti intensivi, non richiede l’uso di antibiotici e altri farmaci, né produce tonnellate di deiezioni estremamente inquinanti” e sottolineando che “la proposta prevede restrizioni all’utilizzo di denominazioni molto comuni per i prodotti a base vegetale“.
“Solo dopo un esito positivo alla notifica TRIS – spiega ancora l’associazione – il Parlamento avrebbe potuto approvare la legge in questione, ma sappiamo che alcuni Stati membri si erano espressi negativamente rispetto al divieto voluto dal Governo italiano. Il ritiro della notifica può essere visto come un modo per evitare una bocciatura ufficiale da parte della Commissione europea, e al momento sancisce uno stop a questo provvedimento“.
“L’Unione Europea, con il piano Farm to Fork, si è già espressa chiaramente sulla necessità di rendere più sostenibile il nostro sistema alimentare e sostenere il settore plant-based e le innovazioni in ambito alimentare che possono facilitare proprio la transizione a consumi più sostenibili – ha commentato Claudio Pomo, responsabile sviluppo di Essere Animali. – Inoltre ha già bocciato da tempo le proposte che prevedono restrizioni sulle denominazioni delle alternative vegetali alla carne, e si è impegnata a finanziare la ricerca sulla carne coltivata tramite il progetto Horizon Europe. Questa è la strada da prendere e siamo felici di vedere che l’approccio ideologico e antiscientifico del Governo italiano stia trovando un muro difficile da superare, tanto da trovarsi costretto a fare un grande dietrofront. Altri paesi UE infatti stanno investendo in queste innovazioni e settori importanti per il futuro del cibo e del nostro Pianeta: ci auguriamo che anche l’Italia non perda questa importante opportunità“.
