Certificazioni alimentari, Mipaaf: via libera al marchio “prodotto di montagna”
Arriva la certificazione per i prodotti di montagna. Un riconoscimento che pur non essendo obbligatorio permette comunque di dare “rilievo alle produzioni montane per il loro valore non solo economico, ma sociale e di tenuta del territorio”.
La Conferenza Stato- Regioni ha approvato infatti il decreto per l’utilizzo dell’indicazione facoltativa di qualità “prodotto di montagna”.
“Un ulteriore passo avanti nel fondamentale percorso di valorizzazione dei prodotti e dell’attività dei nostri imprenditori”, è il commento del Ministro Maurizio Martina. “Come Ministero abbiamo messo in campo strumenti inediti per salvaguardare le produzioni certificate, combattere la contraffazione e aumentare le informazioni disponibili in etichetta. Premiare con la trasparenza chi produce qualità è il primo passo per tutelare le scelte dei consumatori e per sostenere l’attività economica virtuosa che l’Italia esprime. Su questa strada siamo decisi a continuare con determinazione”.
L’indicazione facoltativa di qualità “prodotti di montagna” può essere applicata ai prodotti: ottenuti da animali allevati nelle zone di montagna e lì trasformati; derivanti da animali allevati, per almeno gli ultimi due terzi del loro ciclo di vita, in zone di montagna, se i prodotti sono trasformati in tali zone; derivanti da animali transumanti allevati, per almeno un quarto della loro vita, in pascoli di transumanza nelle zone di montagna.
Il decreto prevede inoltre l’applicazione dell’indicazione anche ai prodotti dell’apicoltura, se le api hanno raccolto il nettare e il polline esclusivamente nelle zone di montagna, e ai prodotti vegetali, se le piante sono state coltivate unicamente nella zona di montagna.
Precise disposizioni anche per gli impianti di lavorazione che devono essere situati non oltre 30 km dal confine amministrativo della zona di montagna.
“Con questo provvedimento”, dichiara il Vice Ministro Andrea Olivero, con delega all’agricoltura di montagna, “intendiamo completare il quadro normativo nazionale sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari. Si concretizza quindi uno strumento efficace per gli operatori delle zone montane, che potranno accrescere la redditività facendo leva sulla riconoscibilità dei prodotti, e allo stesso tempo garantiamo maggiore tutela ai consumatori, che chiedono sempre più trasparenza e informazione”.