La contraffazione è un fenomeno che non conosce crisi e ha risvolti economici di non poco conto: 7 miliardi in attività illegali, e che sottrae al fisco 5 miliardi all’anno, oltre a costare 130mila posti di lavoro. Quando poi ha ripercussioni anche sulla salute, i suoi rischi non possono essere sottaciuti. La contraffazione nel settore dei giocattoli, ad esempio, è molto diffusa ad altrettanto pericolosa perché  mette a rischio l’incolumità dei nostri bambini. Ad allertare i genitori sui possibili rischi è Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), che denuncia, complice l’arrivo del primo tepore primaverile, l’incremento degli ambulanti che vendono giocattoli non a norma.“Non è facile dire no a un bambino che piange perché vuole un giocattolo -afferma Dona- ma bisogna tener conto che un prodotto che costa pochi euro, imballato alla meno peggio e senza alcuna certificazione rappresenta un rischio per la salute. Sarebbe bene controllare che i giochi dei nostri bambini abbiano, oltre al marchio CE, dei contrassegni volontari, come ad esempio il bollino ‘Giocattoli sicuri’ rilasciato dall’IISG o il marchio IMQ per i prodotti elettrici. Inoltre – ricorda  Dona- sull’imballaggio o sul giocattolo stesso devono essere indicati nome e indirizzo del fabbricante o del distributore e l’età per cui il gioco è stato concepito. Se si tratta di giochi non adatti a bambini con meno di 3 anni, deve essere segnalato, magari con il tradizionale ‘fantasmino’, vale a dire un simbolo costituito da un cerchio barrato con all’interno una testa di bimbo e la scritta ‘0-3’. E’ inoltre importante verificare che ci siano delle istruzioni anche in italiano che vanno sempre conservate anche dopo aver buttato gli imballaggi”.
Intanto, è notizia di qualche giorno fa la votazione all’unanimità alla Camera dei Deputati  per l’istituzione della commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria e dell’uso illecito dei marchi.
“La Commissione avrà il compito di produrre norme di contrasto”, spiega Elisa Marchioni, la parlamentare riminese che ne ha seguito l’iter “Cominceremo dal conoscere le dimensioni e le caratteristiche di questi fenomeni, a tutela del Made in Italy, dei marchi e dei brevetti italiani. Inoltre, la Commissione avrà il compito di far conoscere le buone prassi in uso negli altri Paesi Ue e del mondo”.


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