
Mense per il clima, la richiesta di menù più vegetali arriva alla Sapienza (Foto di Hans da Pixabay)
Mense per il clima, la richiesta di menù più vegetali arriva alla Sapienza
La campagna Mense per il clima chiede menù più vegetali nelle università. Oggi pomeriggio un evento alla Sapienza di Roma
Mense per il clima arriva alla Sapienza. La campagna per chiedere menù più vegetali nelle università, per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la sostenibilità dell’alimentazione, fa tappa al Dipartimento di Matematica della Sapienza dove oggi pomeriggio si svolgerà un evento – Mense per il clima, appunto – per parlare degli impatti ambientali della carne e delle azioni che anche le università possono intraprendere per ridurre l’impatto della ristorazione collettiva.
All’evento partecipano l’associazione Essere Animali, Greenpeace e Legambiente. Per l’occasione verrà annunciato l’invio di una lettera con cui Essere Animali, Legambiente Lazio, Fridays For Future Roma, Extinction Rebellion Roma, Link Sapienza, Sinistra Universitaria Sapienza e Unione degli Universitari Sapienza chiedono a DiSCo Lazio (Ente regionale per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza) e al Comitato tecnico scientifico sulla sostenibilità della Sapienza di istituire un tavolo di lavoro con l’obiettivo di ridurre del 50% l’offerta di proteine animali nei menù delle mense universitarie della Sapienza, frequentate ogni giorno da oltre 115 mila persone fra studenti, ricercatori, personale docente e non docente.
La campagna Mense per il clima e la richiesta di un’alimentazione più vegetale
L’iniziativa, informa una nota, è collegata alla campagna Mense per il Clima promossa da MenoPerPiù, il progetto per l’alimentazione sostenibile di Essere Animali, che a ottobre ha lanciato una petizione per chiedere che almeno il 50% dei menù degli atenei italiani sia vegetale per frenare la crisi climatica.
Secondo dati Nomisma citati dalla campagna, il 26% della popolazione italiana sta eliminando o riducendo il consumo di carne e 1 milione e mezzo di italiani seguono una dieta vegana. Da più parti, specialmente sul fronte ambientale e animalista, arriva da tempo l’invito a ridurre il consumo di carne per abbracciare un’alimentazione più sostenibile dal punto di vista ambientale e climatica – dunque una dieta con meno emissioni, meno produzione di gas serra, meno consumo di acqua. La produzione di proteine animali, dicono i promotori della campagna, sfrutta l’83% delle terre agricole globali, è responsabile all’incirca del 15% delle emissioni di gas climalteranti e di un consumo significativo delle risorse idriche, sempre più scarse anche nel nostro Paese.
«In molti Paesi e città si stanno già sperimentando nuovi menù a minore impatto ambientale: a Berlino gli studenti hanno chiesto e ottenuto una riduzione di carne e pesce nelle 34 mense e caffetterie delle quattro università della città. Il 96% del menù diventerà a base vegetale – dice Valentina Taglietti, responsabile food policy di Essere Animali e MenoPerPiù – Nel Regno Unito invece 11 università, tra cui Goldsmiths, Cambridge e University of London hanno ridotto o eliminato la carne rossa per ragioni ambientali. Crediamo che sia fondamentale che anche le università italiane, luogo di scienza e conoscenza per eccellenza, intraprendano un percorso virtuoso e noi saremo pronti a sostenere e supportare tutti gli atenei interessati a rendere la propria ristorazione sempre più sostenibile».

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