Un’operazione pubblicitaria per riqualificare l’immagine dei marchi Carapelli, Bertolli e Sasso, finiti nell’inchiesta sul falso olio extra vergine. È quanto sta facendo la Deoleo attraverso pagine pubblicitarie sui giornali e il nuovo sito. E Asso-consum denuncia la società alle Procure della Repubblica di Roma e Torino, ricordando che pochi mesi fa i 3 marchi hanno perso credibilità a seguito delle accuse mosse dal procuratore Raffaele Guariniello sulla base di test organolettici e di un’indagine durata un anno.
Accostare “Qualità, sicurezza e trasparenza” ai marchi che sono finiti sulle prime pagine dei giornali proprio perché privi di tali caratteristiche ha il sapore di una presa in giro ai consumatori – scrive l’Associazione – Inoltre sospetta risulta la sezione del nuovo sito dedicata alla revisione delle regole sulla prova organolettica. (Si tratta, non a caso, della prova non superata dai i tre marchi). La sezione mettendo in dubbio una prova ritenuta la più importante nella valutazione dell’olio e il cui valore è riconosciuto da tutti gli addetti ai lavori, risulta forviante nonché inaccettabile.
L’associazione, dunque, ribadisce che quanto emerso a novembre, ossia che la Deoleo abbia spacciato per olio extravergine d’oliva italiano olio di qualità bassa con difetti organolettici tali da non poter esser considerato extravergine, sia ravvisabile come una pratica commerciale scorretta da parte di Deoleo e accusabile di pubblicità ingannevole.


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