
Il pane è fra gli alimenti che vengono sprecati
Spreco alimentare, nella Giornata dell’alimentazione l’imperativo è non buttare più
Lo spreco alimentare è ancora diffuso. Nella Giornata mondiale dell’alimentazione, l’invito è a non sprecare cibo e risorse
Lo spreco alimentare non abita più qui. Probabilmente passerà ancora del tempo prima che le famiglie, tutte le famiglie, possano fregiarsi di questa rivendicazione e dell’assoluta capacità di evitare lo spreco di cibo.
È una piaga sotterranea, difficile da ammettere, difficile anche da estirpare, se si sono perse le buone abitudini delle nonne che sapevano controllare la data di scadenza quando quella data forse neanche c’era, fare una spesa ragionata e proporre una cucina intelligente in grado di sfamare tutta la famiglia con quattro ingredienti e tanta fantasia. Tutte doti che si stanno ora riscoprendo: lista della spesa, riuso degli avanzi in cucina, condivisione del cibo in eccesso con amici e vicini di casa.
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Spreco alimentare, ecco cosa si butta
Fatto sta che lo spreco alimentare è tema di grande attualità, anche alla luce dell’odierna Giornata mondiale dell’alimentazione. Gli alimenti tuttora più sprecati dalle famiglie sono prodotti freschi (ovvio, sono quelli più deperibili), pane, frutta e verdura, prodotti in busta e affettati. Lo spreco alimentare non ha solo risvolti etici ma anche ambientali: produce 14,3 milioni di tonnellate di CO2 l’anno e per assorbirle servirebbero 800.000 ettari di bosco.
Sono i numeri diffusi oggi da Adiconsum che, per la Giornata mondiale dell’alimentazione, punta i riflettori sullo spreco alimentare e diffonde un report nel quale rielabora i dati su questo fenomeno tratti da diverse fonti, istituzionali e associative.
«Basta spreco – dice l’associazione – Non possiamo più permetterci di sprecare le risorse del nostro pianeta a cominciare dal cibo. Ne va non solo delle nostre tasche, ma anche dell’ambiente in cui viviamo».
Secondo i numeri messi insieme da Adiconsum (su dati Fao e WWF) lo spreco alimentare annuale di una famiglia è pari a 454 euro di cibo. Per il 35% si tratta di prodotti freschi. Il 19% è pane, il 16% frutta e verdura, il 10% sono a pari merito prodotti in busta, affettati e altre voci.
Un dato positivo (su dati Coop) però esiste. I giovani sono più green, per salvaguardare l’ambiente modificano i propri comportamenti, sono attenti agli sprechi e alla raccolta differenziata e scelgono aziende impegnate nella tutela dell’ambiente.

Scrive per noi

- Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.
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