Si placa la polemica sulla sicurezza dei taralli pugliesi, scoppiata dopo il sequestro di 2.700 confezioni dell’azienda leader del settore (la Fiore di Puglia): dalle analisi effettuate dall’Arpa Puglia sui camioni dei prodotti sequestrati non risultano né parassiti, né fitofarmaci, né muffe, né inquinanti di altro tipo. I risultati non sono ancora stati ufficializzati dalla Asl di Bari alle autorità giudiziarie, ma una fonte ha rivelato al Salvagente.it che i test sarebbero tutti negativi.
Di recente il Corpo Forestale di Bari aveva trovato, durante una normale ispezione nei depositi dell’azienda, alcuni sacchi di crusca etichettati come “mangime”, quindi a uso zootecnico e non alimentare. Questi sacchi erano, inoltre, invasi in parte dai parassiti e la Forestale ha sequestrato le 2.700 confezioni di taralli, già pronte per la vendita, anche perché i codici delle fatture d’acquisto della crusca coincidevano con quelli del prodotto in lavorazione.
L’azienda ha subito sostenuto che la crusca veniva utilizzata al posto della segatura allo scopo di assorbire gli oli di scolo delle macchine. Ora si attendono notizie più certe, anche perché i taralli della Fiore di Puglia sono venduti anche dei distributori automatici in diversi uffici e stazioni (e non solo in Puglia).


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1 thought on “Taralli pugliesi, secondo le prime indiscrezioni sarebbero a norma

  1. Classico esempio di come si danneggia una grande azienda e si terrorizzano i consumatori. Il ministero dell’Agricoltura ha il servizio di controllo qualità rappresentato dall’Icqrf, che ha esperienza nei controlli dei prodotti alimentari. Se la forestale pensasse ai suoi compiti specifici, dei boschi, della tutela della fauna, eccetera, farebbe molto meglio, lasciando questi compiti ai loro colleghi. Il tutto per che cosa? Per vedersi ripresi dalla stampa, dalla TV, che certamente non diranno della figuraccia che hanno fatto. È non è la prima cantonata che prendono. Questo e’ il classico comportamento di chi si crede furbo ed invade il campo di altri, senza la minima esperienza. Poi ci la mettiamo della sfiducia dei consumatori nelle istituzioni!

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