
Bare ecosostenibili, si è aperto il dibattito
Bare ecosostenibili per salvare il clima, al via petizione
L’impatto ambientale è enorme, ma il tema, delicato e legato a tabu radicati, non viene affrontato né dalla politica né dall’opinione pubblica. Livia Soriente lancia una petizione per rendere le bare più ecosostenibili e il successo è straordinario.
“Siamo ben contenti di vivere una vita intera in case arredate con ‘legno IKEA’ ma per gli ultimi due giorni invece ci viene imposto legno massiccio top quality: una vera assurdità anacronistica!”, dichiara Livia Soriente, promotrice della petizione Bare ecosostenibili#salvalegno #treefree #proudtoleavegreen che in soli 5 giorni ha raccolto oltre 35.000 firme.
Il regolamento di polizia mortuaria del 1990 prevede che in Italia le bare devono essere costruite in legno massiccio senza particolari accortezze in merito alla provenienza legale o da foreste certificate. Se si pensa al fenomeno della cremazione, dove le bare vengono usate per due giorni o poco più e poi bruciate, l’impatto ambientale è reale. Secondo la promotrice della petizione, nel 2018 le bare andate ai forni crematori sono state 180mila: si parla di 36.000 tonnellate di legna, ovvero 240 ettari disboscati pari a 30.000 tonnellate di CO2 rilasciata solo in Italia. A questo si aggiungono i temi della perdita di biodiversità, dell’energia utilizzata e dei fumi inquinanti prodotti dalla combustione.
“In molti Paesi, U.K, Irlanda, Germania, Olanda, U.S.A, Canada, Australia, da anni ormai vengono addirittura promosse la produzione e la commercializzazione di bare prodotte con materiali ecosostenibili alternativi: cellulosa, legno di recupero, bambù, alghe, vimini, lana pressata…”, prosegue Livia Soriente. La petizione lanciata lo scorso 28 ottobre è indirizzata al Ministero della Salute, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, alla Presidenza della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati nonché ad Assocofani-Federlegno. La richiesta è finalizzata a sensibilizzare politica e opinione pubblica sul tema chiedendo che venga stabilito per Legge che:
• (almeno) le bare destinate alla cremazione vengano prodotte in materiali alternativi al legno massiccio e di provata eco-sostenibilità;
• per le bare ancora costruite in legno, esso dovrà avere provenienza legale.
“Il rischio – conclude la promotrice -che stiamo correndo è invece che le proposte di legge sui servizi funerari attualmente in discussione alla Camera dei Deputati vietino del tutto questa possibilità, imponendo l’utilizzo esclusivo, per la costruzione delle bare, di legno massello. La sensibilità ambientale degli italiani va in direzione delle recenti scelte del Governo contenute nel decreto salva clima. Ma le leggi in discussione in Parlamento sui servizi funerari potrebbero impedire la libertà di scelta”.
Per sottoscrivere la petizione:
http://chng.it/RzwGbRQD
Scrive per noi

- Sono quello che mangio. E sono anche quello che scrivo, parafrasando Ludwig Feuerbach. Nella mia vita privata e nella mia professione ho sempre amato conoscere, sperimentare e scrivere di cibo. La sicurezza e la qualità alimentare sono le principali tematiche di cui mi occupo ad Help Consumatori oltre che la tutela del cittadino in generale. Una passione che mi accompagna in questa redazione sin dal 2005 quando sono giunta sulla tastiera di HC a seguito del tirocinio del primo Master universitario in tutela dei consumatori presso l’Università Roma Tre. E ovviamente la mia tesi fu sulla Sicurezza dei prodotti!
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