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Cop26, UNICEF: quasi 2,2 miliardi di bambini esposti alle minacce ambientali
In occasione della Cop26 l’UNICEF chiede ai leader mondiali di tener conto dei diritti di bambini e bambine nei piani climatici, “trasformando le parole in azione”
Il 2021 sarà uno degli anni più caldi mai registrati, secondo le previsione della WMO (Organizzazione meteorologica mondiale). E l’Indice di Rischio Climatico per i Bambini, pubblicato dall’UNICEF ad agosto, ha rivelato che il 99% dei 2,2 miliardi di bambini/e del mondo è esposto ad almeno una minaccia ambientale, tra cui ondate di calore, cicloni, inondazioni, siccità, malattie trasmesse da vettori, inquinamento atmosferico e avvelenamento da piombo.
“Ma, mentre i leader parlano ancora una volta dell’impatto della crisi climatica sui bambini, troppo pochi intendono trasformare queste parole in azioni significative”. Questa la denuncia dell’UNICEF, che ha pubblicato oggi una nuova analisi – intitolata “Making Climate and Environment Policies for & with Children and Young People” – la quale rivela che due terzi dei piani climatici dei Paesi non affrontano i bisogni e le priorità dei bambini e delle bambine.
L’UNICEF ha esaminato le Nationally Determined Contributions– (o NDCs), aggiornate prima della COP26, presentate dai Paesi che hanno firmato l’Accordo di Parigi. Dei 103 piani nazionali, l’UNICEF ritiene che solo 35 di essi – o circa un terzo – siano sensibili ai bambini e alle bambine. Solo 1 su 5 fa riferimento ai loro diritti e solo il 12% riferisce che anche i giovani hanno partecipato allo sviluppo del piano.
Cop26, le proposte dell’Unicef per il clima
Per rispondere alla crisi climatica l’UNICEF chiede ai governi di intraprendere tre azioni:
• incrementare gli investimenti sull’adattamento climatico. In particolare esorta i Paesi sviluppati a superare la loro promessa del 2009 di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno in finanziamenti per il clima.
• Ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 45% (rispetto ai livelli del 2010) entro il 2030, per mantenere il riscaldamento a non più di 1,5 gradi Celsius.
• Includere i giovani in tutti i negoziati e le decisioni sul clima. Come conferma l’analisi presentata oggi, infatti, i bambini e i giovani continuano ad essere sottorappresentati nelle politiche e nelle discussioni sul clima. Questo limita la loro capacità di influenzare le decisioni importanti per il loro futuro.
“La comunità internazionale – afferma l’Unicef – deve usare le discussioni rimanenti alla COP26 per trasformare le parole in azione. Devono creare comunità più sicure per i bambini colpiti ora e concordare un percorso per prevenire i peggiori impatti del cambiamento climatico”.
