Edilizia, Legambiente e Kyoto Club: decarbonizzazione è la nuova sfida del settore

Edilizia, Legambiente e Kyoto Club: decarbonizzazione è la nuova sfida del settore (foto Pixabay)

Edilizia, Legambiente e Kyoto Club: decarbonizzazione è la nuova sfida del settore

Legambiente e Kyoto Club presentano la seconda edizione del report “Decarbonizzare le costruzioni: la nuova sfida del settore edilizio”. Al centro le emissioni di carbonio incorporato, derivanti dall’origine dei materiali da costruzione, il loro trasporto e le fasi di gestione del cantiere

Legambiente e Kyoto Club tornano sul tema della decarbonizzazione del settore delle costruzioni e dell’edilizia e sull’assenza in Italia di una normativa sul carbonio incorporato per tutti gli edifici: nell’ambito del progetto ECF “Emissioni di carbonio incorporate nel settore delle costruzioni”, presentano la seconda edizione del report Decarbonizzare le costruzioni: la nuova sfida del settore edilizio”.

Il dossier – nato dalla volontà di voler ripensare il settore dell’edilizia, meno impattante dal punto di vista ambientale, di consumo di suolo e di materiali – fa il punto sul carbonio incorporato sintetizzando dati e studi internazionali, nuovi regolamenti e norme.

Inoltre, aggiorna le migliori pratiche sulle innovazioni nel settore dei materiali e sulle emissioni di carbonio incorporato, come il Regolamento Edilizio approvato dal Comune di Modena – spiegano le associazioni ambientaliste – che stabilisce 5 principi dell’economia circolare e i progetti sul recupero degli edifici storici con materiali locali e riciclati mappati in tutta Italia. Buone pratiche che – sottolineano – dimostrano l’attivazione dei territori a fronte di uno stallo normativo dell’Italia, a differenza di altri Paesi europei come la Francia, Danimarca, Norvegia e Svezia.

Da qui la richiesta che le due Associazioni fanno al Governo di agire con atti e indirizzi concreti, stabilendo obiettivi e standard minimi tramite norme e leggi, seguendo il percorso avviato a livello europeo.

Decarbonizzazione dell’edilizia, il parere di Legambiente e Kyoto Club

Secondo le stime di Green Building Council oltre il 50% delle emissioni totali di carbonio di tutte le nuove costruzioni globali, tra il 2020 e il 2050, saranno dovute al carbonio incorporato, legate ai materiali ed alla fase di costruzione (o ristrutturazione) degli edifici.

Da prendere in considerazione è anche il concetto dell’energia incorporata (embodied energy) usata per realizzare un prodotto, includendo l’estrazione delle materie prime (o l’utilizzo di materiali naturali e/o riciclati), il trasporto, la manifattura, l’assemblaggio, l’installazione e le fasi di fine vita – spiegano Legambiente e Kyoto Club -. A ciò si lega il peso dei materiali da costruzione “tradizionali” (cemento, laterizi, aggregati) per via degli impatti paesaggistici ed ambientali durante il prelievo, in particolare in un Paese come l’Italia dove sono tradizionalmente presenti materiali litoidi di pregio.

Il Governo – afferma Gabriele Nanni, ufficio scientifico di Legambiente – deve agire stabilendo da subito l’obiettivo finale di arrivare al 2040 con tutti i nuovi edifici e quelli ristrutturati, pubblici e privati, per i quali le emissioni climalteranti, calcolate nell’intero ciclo di vita, devono essere inferiori del 60% rispetto ai valori medi attuali. Al tempo stesso il 100% dei rifiuti dovrà essere avviato a processi di riciclo, recupero e riuso.

“Il percorso, come sta avvenendo in Francia e nei Paesi scandinavi, dovrà prevedere anche delle tappe intermedie, – prosegue Nanni – con limiti di emissioni globali degli edifici inferiori del 30% al 2030 e del 45% al 2035”.

“Le tecnologie alternative al gas e alle altre fonti fossili per decarbonizzare i nostri riscaldamenti, come le pompe di calore – aggiunge Giacomo Pellini, responsabile comunicazione di Kyoto Club – sono centrali nella transizione globale verso la neutralità climatica. È necessario che vi sia un maggiore sostegno politico e finanziario da parte dei governi nel supportare le famiglie nel superare i costi iniziali più elevati delle pompe di calore e delle altre tecnologie pulite rispetto alle alternative fossili. È auspicabile che il Governo italiano reintroduca il sostegno economico per promuovere l’installazione di pompe di calore, pannelli fotovoltaici e altre tecnologie a zero emissioni”.


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