Bare ecosostenibili, si è aperto il dibattito

Le bare ecosostenibili fanno davvero discutere. Opinione pubblica, semplici cittadini, petizioni sulla sostenibilità dei funerali, aziende e produttori. Qualche giorno fa sulla nostra agenzia abbiamo lanciato la notizia di una petizione, promossa su change.org, che chiede di stabilire per legge che le bare destinate alla cremazione siano prodotte in materiali alternativi al legno massiccio e di provata eco-sostenibilità. Ai dati pubblicati nella petizione, relativi all’impatto ambientale di questi manufatti, ha replicato proprio sulle nostre pagine Federlegno Assocofani, che ha contestato i dati presenti nella petizione e spiegato come funziona il mercato delle bare e del legno impiegato per questi manufatti.

La replica non è passata inosservata a Livia Soriente, l’ideatrice della petizione, che sua volta ci ha scritto ribadendo le sue ragioni e spiegando di essere a disposizione di un confronto per quanto riguarda valutazioni, dati e numeri.

Soriente ringrazia Assocofani «per aver aperto un dibattito sul tema. Era del resto uno degli scopi della mia petizione: favorire un confronto su un argomento che è stato sempre un po’ sottaciuto per motivi legati alla sua delicatezza ma che, evidentemente, interessa moltissime persone. Più di 43.000 persone a oggi, infatti, dichiarano di voler prodotti sempre più eco-sostenibili, anche quando si tratta di bare».

 

funerale

 

La controreplica: vogliamo prodotti eco-sostenibili

Da qui l’argomentazione della promotrice, che ricorda come esista una nuova legge in discussione alla Camera (n. 1143) per cui «al consumatore verrebbe completamente tolta la libertà di scegliere che tipo di manufatto preferire».

Cita, fra le argomentazioni addotte, l’audizione di Assocofani al Senato in merito alla Disciplina delle Attività Funerarie (per quanto riguarda il citato obbligo di usare il legno massello) e il dossier WWF Italia “Foreste che proteggono, foreste da difendere” per sottolineare il fenomeno dei traffici illegali di legname. Ribadisce inoltre che «il bambù cresce ovunque, anche in Europa e anche in Italia in tutti i tipi di terreno, dalla Sicilia alla Val d’Aosta (v.https://cbispa.it/ – consorzio bambù Italia)».

La domanda che anima la petizione è quella di parlare delle bare nel senso dell’impronta ambientale e dell’innovazione ecologica.

Scrive nella sua replica Livia Soriente: «La gente, noi, vogliamo prodotti sempre più eco-sostenibili perché abbiamo capito che il tempo stringe: è aprire a questa richiesta che rende le Aziende più competitive. Non il muro contro muro, ma un partecipe ascolto alle istanze del mercato.  Io non so se siano la cellulosa o il bambu’ o il legno di recupero o il mater bi la miglior soluzione (“in ecologia nessun pasto è gratis”, dunque tutto ha un impatto ambientale) ma sono convinta che dare la possibilità alla creatività manifatturiera Italiana di trovare soluzioni nuove, sia una strada migliore rispetto ad imbalsamare (sic!) il mercato. Con la tecnologia anni ’70 (!) abbiamo mandato le sonde Voyager fuori dal sistema solare, sono certa che con la tecnologia di oggi riusciremo a concepire il perfetto funerale ecologico!».

Help Consumatori: sfatato un tabù, aperto un dibattito

Abbiamo dunque acceso i riflettori su un tema che fa discutere. Nonostante i tabù collegati a un argomento certamente delicato e sensibile quale quello dell’estremo saluto e delle modalità con cui abbandonare questo mondo, scoperchiare il vaso di Pandora dei funerali e dei prodotti ad essi collegati continua a suscitare l’attenzione dei cittadini e dei consumatori. Che dimostrano sensibilità all’ambiente, attenzione ai prodotti e ai produttori, alle alternative presenti sul mercato. E soprattutto dimostrano senso critico.

In un mondo in cui le scelte di consumo rivestono un valore sempre più complesso e si caricano di nuovi significati, anche le scelte personali e familiari legate all’estremo saluto si impongono all’attenzione dei consumatori. Con questo contributo, consideriamo sfatato il tabù. E riteniamo aperto un confronto che le parti coinvolte sapranno certamente portare avanti negli spazi più opportuni. Da parte nostra, continueremo a tenere alta l’attenzione, come sempre fa Help Consumatori per tutti gli argomenti che toccano in prima persona i diritti e le scelte dei cittadini.


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Scrive per noi

Sabrina Bergamini
Sabrina Bergamini
Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.

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