Mobilità elettrica rinnvoabili

Rottamazione, welfare mobilità, Iva ridotta per la sharing mobility e un bonus elettrico per l’acquisto di mezzi leggeri come l’e-bike. Sono alcune delle proposte su mobilità e trasporti avanzate da Legambiente per la legge di Bilancio 2020. Perché nuova mobilità e clima sono collegati e i trasporti vanno ridisegnati verso una mobilità “a emissioni zero”. Per l’associazione ambientalista questo significa anche ridisegnare le tasse in base all’inquinamento causato e rimodulare le accise sui carburanti.

Cambiare la mobilità per favorire il clima

Tutto questo dovrebbe portare a una mobilità per tutti e contribuire a obiettivi di lotta al cambiamento climatico.

«Accelerare il cambiamento nella mobilità è decisivo nella battaglia del clima», ha detto Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, che chiede al Governo di dare un segnale a cittadini e imprese.

«I provvedimenti che verranno approvati nei prossimi mesi, dal decreto Clima alla legge di Bilancio, dovranno -prosegue Zanchini – definire la traiettoria delle scelte indispensabili a rilanciare il trasporto pubblico nel nostro Paese, a rendere sempre più competitiva la mobilità elettrica, a superare le barriere che ancora oggi incontra la micro-mobilità a emissioni zero nel circolare all’interno delle città».

 

mobilità sostenibile
Mobilità sostenibile. Photo Credit: Epic Ebike

 

Micro-mobilità elettrica

Sul tavolo ci sono ad esempio i provvedimenti sulla micro-mobilità elettrica, sui quali Legambiente chiede di intervenire dopo le sperimentazioni avviate. Dice Andrea Poggio, responsabile mobilità e stili di vita di Legambiente: «Sulla micro-mobilità elettrica chiediamo al Ministero dei trasporti di semplificare gli adempimenti comunali equiparando le norme alle bici e definendo in modo univoco aree e modalità di circolazione, sino alla regolamentazione definitiva nel codice della strada. Oggi solo una quindicina di città sono riuscite a regolamentare le sperimentazioni, in tutti gli altri comuni è il far west e alcuni cittadini che giravano con i monopattini elettrici hanno avuto multe di migliaia di euro».

Dalla rottamazione al bonus elettrico

Fra i compiti dello Stato, dice l’associazione, rientra quello di assicurare l’accesso a servizi di mobilità economici, efficienti, sicuri e a emissioni zero. Una delle proposte avanzata riguarda dunque la rottamazione. Legambiente propone un bonus di duemila euro per chi rottama la vecchia auto (mille per moto e ciclomotore), anche senza l’acquisto di un nuovo mezzo elettrico. Il bonus dovrebbe essere spendibile in due anni per abbonamenti al trasporto pubblico, servizi sharing mobility, taxi e acquisto di veicoli elettrici leggeri.

«Il bonus rottamazione è così accessibile a tutti e non solo a chi può acquistare auto o moto elettriche nuove», spiega l’associazione.

La proposta fissa il tetto di spesa a 500 milioni di euro, limitando per il 2020 l’incentivo alle città metropolitane e con più di 30mila abitanti, affidato ai comuni in proporzione al parco circolante.

Altra proposta avanzata è quella di un welfare mobilità, un sostegno alla mobilità pendolare sostenibile finanziato da aziende e enti pubblici per dipendenti e familiari: fino a mille euro a dipendente all’anno (esente IRPEF), per l’acquisto di abbonamenti e biglietti del trasporto pubblico, servizi sharing mobility cittadino e utilizzi a carico del dipendente di veicoli in flotte aziendali in corporate sharing. Gli interventi per la sharing mobility prevedono l’Iva al 10%.

Ci dovrebbe poi essere un bonus elettrico: un incentivo pari al 20% del prezzo e fino a un massimo di tre mila euro, per l’acquisto di mezzi elettrici leggeri come l’e-bike. Le proposte di Legambiente prevedono anche una rimodulazione delle accise sui carburanti che dovrebbe diminuire la sproporzione fra inquinamento e vantaggi fiscali. L’idea è quella di ridurre le accise sulla benzina di 7 centesimi al litro e aumentarle di 3 centesimi al litro per il gasolio e di 3 centesimi sul GPL e metano.


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Scrive per noi

Sabrina Bergamini
Sabrina Bergamini
Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.

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