Plastica in mare, al via in Sicilia progetto Legambiente per le scuole
Troppa plastica finisce in mare. Troppi rifiuti si riversano sulle spiagge e in acqua come conseguenza dell’abbandono e della cattiva gestione a monte. Ecco così che sugli arenili italiani si riversano plastiche di ogni tipo e cotton fioc, buste e mozziconi di sigaretta, tappi e reti. Senza contare le microplastiche in acqua. Per porre un argine a tutto questo ed educare alla corretta gestione dei rifiuti a partire dai più giovani, parte in Sicilia il progetto “Se butti male… Finisce in mare!” , promosso da Legambiente e Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica. L’iniziativa si rivolge agli studenti delle scuole primarie e secondarie siciliane. Perché, spiega Legambiente, “ogni persona può contribuire alla riduzione di questo fenomeno, che minaccia l’intero ecosistema marino e la sua biodiversità, attraverso un comportamento più virtuoso ed ecosostenibile, a partire da una crescente e attenta raccolta differenziata”.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di approfondire il problema dei rifiuti che finiscono in mare e sulle spiagge, capire insieme come si possa contribuire con le proprie scelte a prevenire il problema del beach litter, imparando a differenziare di più e meglio i rifiuti. Ad oggi si sono iscritti al progetto “Se butti male….Finisce in mare!” 14 istituti dislocati nelle città di Palermo, Catania, Taormina (Me), Agrigento, Bagheria (Pa), Modica, Donnalucata (frazione di Scicli in provincia di Ragusa), Catalabiano e sono 43 le classi che verranno seguite dagli educatori dei circoli costieri. Tutte le classi avranno a disposizione una guida per approfondire il tema del marine litter, delle microplastiche e dei rifiuti in mare e in spiaggia e riceveranno anche un diario per l’attività di monitoraggio scientifico.
“Legambiente – spiega Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente – da anni studia il fenomeno del marine litter anche grazie a una esperienza diffusa di monitoraggi scientifici praticata in tutto il paese da volontari e cittadini, considerata da più fonti istituzionali internazionali come una delle esperienze più avanzate al mondo della ‘citizen science’. Un’esperienza che vogliamo far conoscere anche alle scuole e ai ragazzi per far toccare con mano il problema, ma anche per evidenziare le soluzioni che passano anche dalla prevenzione dei rifiuti, dalla raccolta differenziata e dal riciclo. Il marine litter è un problema globale e grave che necessita di azioni a tutti i livelli, non per ultimo quello dell’educazione ambientale”.