Serve un piano strategico per uscire dal diesel in tutte le aree urbane italiane. All’indomani dell’annuncio del sindaco di Roma Virginia Raggi sullo stop ai veicoli diesel privati nel centro di Roma a partire dal 2024, Legambiente rinnova una serie di proposte per contrastare lo smog e l’inquinamento delle città italiane e al tempo stesso promuovere una nuova mobilità, che faccia sempre meno leva sull’uso dell’auto privata. L’Italia, ricorda l’associazione, è il paese in cui si vendono più auto diesel (56% del venduto tra gennaio e ottobre 2017 contro una media europea di 45%), e dove circolano auto e soprattutto camion tra più vecchi d’Europa (quasi 20 anni di età media).

“L’addio ai diesel è un tassello importante di un mosaico più grande che va costruito con una azione di governo centrale coraggiosa che si integri con quelle regionali e metropolitane, che cambi radicalmente la mobilità di persone e merci nel nostro Paese e che non dimentichi le altre fonti di smog, a partire dall’industria e gli altri settori produttivi e il riscaldamento nei mesi freddi – commenta il direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani – L’Italia, che è in procedura di infrazione e che è in attesa di avere una risposta da Bruxelles sulle misure pianificate e presentate dal ministro Galletti in materia di inquinamento atmosferico, deve definire una linea antismog precisa per liberare le città dalle auto e dallo smog che rende l’aria irrespirabile causando danni all’ambiente e alla salute dei cittadini”. Per Legambiente bisogna dunque definire a livello nazionale un pacchetto di interventi concreti e coraggiosi che coinvolgano tutte le città d’Italia definendo un piano strategico per uscire dal diesel in tutte le aree urbane italiane.

Oltre all’estensione della messa al bando, tra il 2020 e il 2025 dei veicoli più inquinanti dalle metropoli italiane con più di 50mila abitanti, Legambiente ritiene urgente una strategia che riduca considerevolmente il parco auto del Paese e produca un cambiamento complessivo degli stili di mobilità dei cittadini, incentivando la pedonalità, la ciclabilità e la micromobilità e potenziando il trasporto pubblico per renderlo sempre più efficiente, affidabile e pulito. Altra proposta è quella di limitare drasticamente l’accesso alle aree urbane ai veicoli più inquinanti, come fatto a Torino e Milano col blocco dei mezzi euro 5 diesel e a Roma, dove si è arrivati a bloccare anche le euro 6.


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