"Obiettivo principale è quello di passare dalle politiche dell’emergenza all’attuazione di un sistema che consideri la bonifica tra gli strumenti ordinari di gestione del territorio. Le ripetute carenze idriche che hanno colpito l’agricoltura negli ultimi anni – e le vicende di questi giorni con la siccità nel Nord lo hanno confermato- dimostrano che ci troviamo di fronte ad una crisi strutturale. Da qui l’esigenza di incrementare la disponibilità della risorsa idrica. Si dovrà soprattutto agire in modo tale che siano drasticamente ridotte le perdite nella rete di adduzione e di distribuzione (a fronte di perdite "fisiologiche" del 15 per cento, si registrano in Italia e nel Mezzogiorno in particolare perdite attorno al 50 per cento) e che si sviluppino tutte le forme alternative di approvvigionamento, quale, ad esempio, il recupero irriguo delle acque reflue depurate". Lo ha affermato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi intervenendo ai lavori dell’Assemblea nazionale dell’Anbi. "La Cia -ha aggiunto Politi- condivide il fatto che una nuova politica dell’irrigazione, in presenza di una tendenziale contrazione delle disponibilità idriche, imponga la realizzazione di interventi importanti di razionalizzazione, ottimizzazione e minimizzazione dei consumi coerenti con il programma nazionale, nel quale, però, sia inserito un finanziamento a sostegno degli investimenti che dovranno sopportare gli agricoltori per adeguarsi a quelle nuove condizioni, attraverso l’assegnazione di risorse specifiche da ricercare nell’ambito degli strumenti finanziari a disposizione della pubblica amministrazione ai vari livelli"."Occorrono -ha aggiunto il presidente – risorse certe e politiche, coerenti e concertate tra Stato e Regioni".

E’ indispensabile definire le funzioni delle amministrazioni centrali, per evitare sovrapposizioni e conflitti di competenze. Debbono essere attivati strumenti decentrati e snelli per superare i ritardi di un’eccessiva burocrazia". Politi ha sottolineato la necessità "di valorizzare l’esperienza dei Consorzi di bonifica, nell’ottica dell’efficienza e dell’economicità del servizio" e di mettere in atto "misure di carattere strutturale per assicurare, nel medio-lungo periodo, all’agricoltura i volumi d’acqua sufficienti. I finanziamenti, sia nazionali che comunitari, dovranno convergere -ha concluso- su progetti idrici integrati e subito cantierabili, superando i ritardi che oggi appaiono veramente ingiustificabili".


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