Agricoltori: Cia, troppi passaggi nella filiera ortofrutticola fanno lievitare i prezzi
Il viaggio dell’anguria dai campi alla tavola fa lievitare il prezzo di oltre 20 volte: l’agricoltore, infatti, intasca appena 5 centesimi al chilo, mentre il consumatore paga anche più di 1 euro al chilo. Stesso discorso per il melone che passa da 10 centesimi ad 1,5 euro, con un incremento di 15 volte. Sono due casi emblematici che fotografano una situazione generalizzata in tutto il comparto dell’ortofrutta caratterizzato dalla perdita di reddito degli agricoltori causato dai prezzi stracciati cui sono costretti a vendere la propria merce e dal disorientamento dei consumatori.
A sottolinearlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori che torna a denunciare uno scenario sconcertante. Agli agricoltori -afferma il presidente Giuseppe Politi- vanno solo le briciole. C’è però chi continua a fare il furbo e a speculare a danno dei consumatori. Sul prezzo finale di un prodotto fresco – sottolinea il presidente – la percentuale relativa all’incidenza dell’agricoltore è, infatti, minima: varia dal 9 al 25 per cento. Ad incidere pesantemente sono invece le altre fasi del percorso della filiera (ingrosso, dettaglio), con i "gonfiati" costi di trasporto, degli imballaggi e i relativi ricavi dei vari operatori. L’anomalia del caso italiano – continua Politi – si registrano cinque e anche sei passaggi durante i quali nascono tutte le contraddizioni, le spinte al rialzo e le speculazioni.
Il crollo dei consumi di frutta e verdura registrato negli ultimi mesi conferma – conclude il presidente della Cia – che siamo in presenza di una situazione non più sostenibile. Occorre al più presto individuare le responsabilità che non sono certo degli agricoltori che, a differenza degli altri soggetti della filiera, hanno visto diminuire drammaticamente i propri redditi. Per questo chiediamo all’Authority di garanzia del mercato, alla quale ribadiamo la nostra collaborazione, di stringere i tempi della sua annunciata indagine, che abbiamo accolto con grande soddisfazione. Bisogna fare chiarezza e riportare nel mercato dell’ortofrutta il massimo equilibrio.