Cenone della Vigilia di Natale a base di pesce? Sì, ma attenzione al momento dell’acquisto: controllare le etichette e osservare l’aspetto del prodotto. Per essere sicuri di non sbagliare e di riconoscere che il pesce sia veramente fresco, il Dipartimento Sicurezza Alimentare del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ha stilato un vademecum per i consumatori: "Pesce fresco, consigli per gli acquisti".

La prima regola è quella di controllare sempre le etichette. Per il pesce fresco i cartellini devono sempre contenere, oltre il prezzo di vendita per unità di misura (Kg) riferito al peso netto, le tre informazioni previste per legge perché, "raccontando" la storia del pesce offerto in vendita: la denominazione commerciale della specie, il metodo di produzione e la zona di cattura. Per il congelato deve essere indicata anche la percentuale della glassatura che nel caso di pesce congelato coperto da glassatura, è considerata tara, mentre per il surgelato ci sono molte altre informazioni che devono essere presenti come l’elenco degli ingredienti e – la quantità netta.

Il Movimento Difesa del Cittadino consiglia inoltre di osservare l’aspetto generale del corpo del pesce:

  • L’occhio è l’elemento fondamentale da considerare: deve essere sporgente con la pupilla nera e la cornea trasparente.
  • L’odore deve essere delicato, marino, gradevole e ricordare il profumo del mare.
  • L’aspetto deve essere brillante, metallico e iridescente. Il corpo non deve essere molliccio e flessibile, ma rigido e arcuato; la consistenza delle carni soda, compatta ed elastica; le squame molto aderenti; la pelle avere colori vivi e cangianti; le branchie rosee o rosso sangue prive di muco; costole e colonna aderenti alla parete addominale e ai muscoli dorsali.

Il pesce, come la frutta, ha la sua stagione, periodo in cui il prezzo è più conveniente, le proprietà nutritive sono migliori e il sapore più gustoso. Sotto riportiamo la tabella con indicati, specie per specie, i mesi migliori. Infine, gli esperti di MDC, offrono alcuni consigli utili per la fase successiva all’acquisto, ossia sulla conservazione: oltre a essere opportuno consumarlo nel più breve tempo possibile è anche necessario pulirlo immediatamente eviscerandolo, lavarlo accuratamente e conservarlo subito in frigorifero, coprendolo con una pellicola per evitare di trasmettere l’odore di pesce agli altri alimenti. Se si pensa di consumare il pesce qualche giorno dopo occorre congelarlo sempre dopo aver eliminato le parti viscerali e le pinne, utilizzando poi un involucro impermeabile all’aria, all’umidità e all’odore come ad esempio i sacchetti di polietilene, adatti per congelare e conservare, facilmente reperibili. Il sacchetto deve essere chiuso bene, eliminando il più possibile l’aria dalla confezione. Il tempo di conservazione cambia a seconda dal contenuto in grassi delle diverse specie di pesce (un pesce grasso come ad es.: sgombro, tonno, salmone è consigliabile non tenerlo in congelatore più di tre mesi mentre un pesce magro come merluzzo, sogliola si conservano bene per oltre sei mesi): è importante quindi porre un’etichetta sulla confezione indicando la data di congelamento.

PDF: Il Vademecum

PDF: Rapporto MDC Pesce, alla ricerca delle etichette perdute

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