ALIMENTAZIONE Cibi sani e più sport in tutte le scuole
Con questo obiettivo il progetto ‘Alimentazione, movimenti, stili di vita: istruzioni per l’uso’, avviato in via sperimentale negli istituti piemontesi puo’ essere esteso a tutto il territorio nazionale. Lo ha sottolineato il sottosegretario all’Istruzione Valentina Aprea rispondendo ad una interrogazione parlamentare.
Dopo l’esperienza pilota del Piemonte l’iniziativa verra’ replicata, ancora in via sperimentale, anche in Abruzzo, Puglia e Calabria. Poi potra’ essere estesa su tutto il territorio nazionale, a patto pero’, ha voluto specificare Aprea, che la scuola ”pur avendo una parte fondamentale nella realizzazione del progetto, riceva gli aiuti e la partecipazione di tutti gli enti ed i soggetti ora coinvolti nella fase sperimentale”.
L’obiettivo fondamentale, comunque, e’ quello di individuare un percorso didattico, con la partecipazione attiva di docenti e studenti, che permetta di inserire stabilmente nel curriculum scolastico il tema della corretta alimentazione, accompagnata da una sana attivita’ motoria (30 minuti di attivita’ fisica al giorno in piu’ all’interno o all’esterno della scuola), quali componenti essenziali per uno stile di vita salutare.
Il progetto e’ promossodal ministero dell’Istruzione e da Federalimentare (l’organizzazione che riunisce le 18 associazioni di categoria aderenti a Confindustria), in collaborazione con la Federazione medico-sportiva del Coni, la Federazione italiana dei medici pediatri, l’Unione nazionale consumatori e i Forum regionali dei genitori.
Tra i problemi che la scuola italiana e’ chiamata ad affrontare, ha fatto notare il ministro Moratti in occasione della presentazione del progetto, c’e’ quello dell’obesita’, che sta assumendo proporzioni preoccupanti. In Italia, negli ultimi dieci anni, la prevalenza dell’obesita’ e’ aumentata del 50%. Ancor piu’ evidente e’ l’incremento nei soggetti in eta’ pediatrica. La comunita’ scientifica internazionale e’ concorde nel ritenere che numerosi e complessi sono i fattori che determinano questo incremento del fenomeno: dalle caratteristiche individuali alle condizioni socio-economiche, ambientali e culturali, agli stili di vita non salutari.
Sotto inchiesta sono soprattutto, abitudini alimentari scorrette accompagnate da una progressiva e marcata riduzione dell’attivita’ fisica. C’e’, nel mondo scientifico e in quello scolastico, la consapevolezza di quanto sia difficile individuare percorsi che possano portare ad un cambiamento negli stili di vita, tanti sono gli stimoli e i condizionamenti socio-ambientali cui sono sottoposte soprattutto le giovani generazioni.
Il mondo della scuola non puo’ e non vuole pero’, ha detto il ministro, sottrarsi a questa responsabilita’. L’attivita’ didattica, che coinvolgera’ nel corso di un biennio alcune centinaia di scuole in tutte le ventidue province dell’Abruzzo, della Calabria, del Piemonte e della Puglia, si articolera’ nel concreto, da una parte in un monitoraggio, analisi ed elaborazione di proposte sulle abitudini alimentari individuali correlate agli stili di vita, dall’altra in una attivita’ pratica di educazione al movimento (attraverso giochi e semplici esercizi che non richiedono attrezzature particolari), con l’obiettivo di abituare i piu’ giovani a sviluppare una propria capacita’ al movimento ed all’ attivita’ fisica.