Gli zuccheri semplici aggiunti negli alimenti confezionati per migliorarne il gusto o conservare meglio il prodotto sono in eccesso. E’ quanto emerge da un’inchiesta svolta da Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, su 110 prodotti, sia dolci che salati. L’indagine è stata svolta anche in altri paesi europei come Spagna, Portogallo e Belgio, dalle rispettive associazioni indipendenti di consumatori partner di Altroconsumo ed ha riguardato alimenti per l’infanzia, sughi, salse, bibite, prodotti per la prima colazione, prodotti a base di latte, cacao, misurando quanto zucchero aggiunto fosse presente.

A seguito dei risultati ottenuti l’associazione ha scritto oggi ai ministri della Salute e delle Attività produttive affinché invitino l’industria alimentare a rivedere la formulazione dei propri prodotti, riducendo sensibilmente la quantità di zucchero aggiunto, soprattutto negli alimenti per l’infanzia.

In particolare, è tra gli alimenti per l’infanzia che sono emersi i risultati più eclatanti: sul totale degli zuccheri presenti nei prodotti, in media il 60% è aggiunto. Sono ignorate – spiega Altroconsumo – le raccomandazioni dei pediatri che sottolineano l’importanza di non abituare troppo presto i bambini al gusto dolce e bandiscono lo zucchero aggiunto nelle indicazioni per lo svezzamento. Gli zuccheri totali sono rappresentati da oltre cinque zollette in una porzione di nettare di mela, più di quattro in una confezione di mela grattugiata, quasi tre zollette e mezzo nella merenda di frutta ai cereali. Non va meglio negli omogeneizzati alla frutta, con quasi tre zollette in tutte le tre diverse marche analizzate.

Attenzione anche ai prodotti diet: alcuni che si dichiarano senza zucchero spesso non apportano meno calorie di quelli normali, sia perché gli zuccheri sono nella materia prima oppure perché dei dolcificanti naturali come succo d’uva o sciroppo di glucosio sono utilizzati per compensare.

I consumatori spesso ignorano l’effettiva quantità di zucchero assunta in una giornata, non riconoscendo come fonte di zuccheri molti prodotti alimentari. Risultato: facilmente si supera l’apporto giornaliero consigliato. Le raccomandazioni dell’INRAN e dell’OMS convergono sul limite del 10-15% dell’apporto calorico giornaliero: sono 50 grammi, in pratica circa dieci cucchiaini di zucchero o dieci zollette.

Scegliere dunque con attenzione ciò che si mangia – raccomanda l’associazione – leggendo meglio le etichette, al di là degli slogan: nel corso della giornata si potrebbe con un solo alimento aver esaurito metà della razione di zucchero di cui il nostro organismo ha bisogno. Per fornire uno strumento pratico per conoscere il contenuto di zuccheri negli alimenti Altroconsumo ha messo a disposizione di tutti un calcolatore interattivo sul proprio sito www.altroconsumo.it.


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