ALIMENTAZIONE Integrazione di filiera a tutela del consumatore. Convegno Unaproa
"Abbiamo bisogno di instaurare processi di integrazione di filiera per tutelare la libertà di scelta del consumatore e il suo diritto all’informazione". E’ quanto ha affermato Marco Crotti, vicepresidente Unaproa (Unione Nazionale delle Organizzazioni dei Produttori Ortofrutticoli, Agrumari e di frutta) aprendo, oggi a Roma, i lavori della prima delle due giornate del workshop "La regolazione dei mercati agroalimentari. Evoluzione dei modelli organizzativi e contrattuali nella filiera ortofrutticola".
L’iniziativa è stata organizzata dall’Unione stessa per "discutere in ordine all’applicazione del decreto legislativo sulle regolazioni dei mercati agroalimentari (d.lgs. 27 maggio 2005, n. 102) che ha visto la nutrita partecipazione di istituzioni, organizzazioni agricole ed esperti del settore", ha spiegato il presidente Fabrizio Marzano.
Al centro di questa prima mattinata di lavori, le scelte strategiche per l’integrazione di filiera a tutela del consumatore. Come rilevato da Riccardo Deserti, amministratore delegato di Nomisma, in un quadro economico estremamente difficile e con effetti sui redditi degli italiani, i consumi alimentari si confermano in crisi. Si consumano prodotti a prezzi minori e allo stesso tempo calano le quantità. "Unaproa, la prima Organizzazione Comune riconosciuta dal Ministero delle politiche agricole – ha aggiunto Marzano – è pronta a farsi carico di un progetto complessivo di ristrutturazione per uscire da questo stato di crisi nell’interesse di produttori e consumatori. Anche per questo abbiamo adottato il marchio collettivo di garanzia "5 colori del benessere".
In particolare, il marchio ha la funzione di garantire le caratteristiche e la qualità dei prodotti da Organizzazioni e/o Associazioni di produttori che aderiscono a Unaproa. I requisiti relativi al prodotto potranno riguardare solo aspetti relativi all’origine ed alla salubrità, alla sostenibilità ambientale, alla rintracciabilità, all’adozione da parte dell’organizzazione di pratiche di responsabilità sociale di impresa. "E’ arrivato il momento – ha commentato Crotti – di non parlare più di prodotti ortofrutticoli freschi o trasformati, ma si tratta sempre di prodotti nutrienti e genuini".