La LAV, l’associazione che si batte contro ogni tipo di sfruttamento degli animali, anche quest’anno ha proposto un menu alternativo alle tradizionali tavole imbandite con pesce, agnello, capretto, maiale o altri animali, ma altrettanto gustoso e nutriente. L’associazione, per i cenoni e i pranzi che si terranno durante le festività natalizie, consiglia orzotto con castagne e foglie di finocchio, lasagnetta con porri e piselli, mattonella di legumi bianchi e funghi porcini, tempura di cavolfiori misti in pastella di ceci, dessert cocco ciock.

Queste sono le proposte della LAV per un Natale etico e di pace con tutti i viventi, senza il sacrificio di animali, tradizionalmente in aumento nel mese di dicembre, in contraddizione con una festività religiosa che ci vorrebbe tutti più buoni e generosi. Secondo l’ultimo censimento AC Nielsen il 9,5% degli italiani che sceglie un’alimentazione vegetariana ogni anno risparmia torture e morte almeno a 20 animali, guadagnandoci anche in salute.

Tra gennaio e settembre del 2007, secondo i dati diffusi dall’Istat le macellazioni di ovicaprini sono aumentate del 3,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo dato si conferma nell’importazione di animali vivi: le importazioni di ovini sono cresciute del 9,7% mentre, da gennaio a luglio 2007, quelle di caprini di ovini sono aumentate del 63,8% di caprini rispetto all’anno precedente. Sempre tra gennaio e settembre 2007 si registra anche un incremento dell’1,8% delle macellazioni di suini rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e si conferma il dato dell’importazione di maiali vivi: in aumento del 16,4%, nei mesi da gennaio a luglio 2007 rispetto all’anno precedente, con un incremento del 4,6% registrato dall’importazione di carni suine già macellate.

Nel 2007, sempre secondo i dati diffusi dall’Istat, è ripreso anche il consumo di pollo e tacchino con una crescita delle importazioni, fra gennaio e luglio 2007, del 17,4% e, fra gennaio e settembre 2007, del 19;4% delle macellazioni. Questi dati confermano la tendenza del 2006 e testimoniano che la paura dell’influenza aviaria è sparita. Purtroppo questi dati saranno confermati nel mese in corso, visto che le carni di questi animali sono le tradizionali protagoniste della tavola delle feste. Ancora più allarmante è il dato sulle carni di bufalo, in forte ripresa dopo la crisi del 2006, in seguito all’allarme diossina negli allevamenti del Sud d’Italia. Nei primi nove mesi del 2007 le macellazioni sono aumentate del 339,4%, rispetto all’anno precedente. Questo aumento, secondo l’Istat, conferma la forte spinta al consumo di questo tipo di carne, incoraggiato dagli allevatori di bufale per la produzione della mozzarella, per poter sfruttare le bufale a "fine carriera" e i vitelli maschi, i bufalini che altrimenti venivano lasciati morire di fame perché di nessun valore economico.
Nel 2006 gli acquisti domestici di prodotti ittici, invece, hanno raggiunto le 455.571 tonnellate: ogni famiglia ha acquistato mediamente 20,9 kg di prodotti ittici, in crescita del 3,9% rispetto al 2005. La spesa sostenuta ha oltrepassato i 199 euro per famiglia (Ismea).

Nei Paesi industrializzati ogni anno circa 17 miliardi di animali terrestri(ad esclusione, quindi, di quelli acquatici) vengono uccisi per l’alimentazione umana, senza che vi sia alcuna reale necessità, ma esclusivamente per assecondare un’abitudine culturale e per sfamare solo le popolazioni "ricche" che pensano ad ingrassare gli animali, sottraendo utili risorse al Sud del mondo. Con il raccolto ottenuto da un appezzamento di terra necessario a nutrire 1 persona onnivora, infatti, potrebbero essere nutriti 20 vegetariani, mentre da un terreno coltivato a soia si ottiene 30 volte il quantitativo di proteine che si otterrebbe se il raccolto del terreno venisse destinato all’alimentazione di animali allevati per la loro carne.

"Non è un caso che dal Congresso internazionale di Slow Food, tenutosi in Messico lo scorso novembre, sia uscita la proposta ‘Meno bistecche, più giustizia’, volta a diminuire la disparità tra Nord e Sud del mondo, che produce cereali per nutrire gli animali destinati all’alimentazione umana di quel 20% di abitanti del Pianeta che detiene la larga maggioranza delle risorse complessive, condannando alla malnutrizione il restante 80% della popolazione mondiale", ha commentato Roberta Bartocci, responsabile LAV settore Vegetarismo.

La LAV ricorda che l’alimentazione vegetariana è adatta a tutte le fasce di età e di attività e protegge da numerose malattie (come patologie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro, ecc.) causate direttamente o indirettamente dal consumo di carne e grassi animali. Infatti, verdura, frutta, legumi e cereali sono ricchi di importanti principi nutritivi; pomodori, peperoni e carote sono ricchi di vitamina C e A, fondamentali per la salute della pelle e per mantenere una buona vista. I cereali sono alla base dell’alimentazione umana e i legumi sono ricchi di proteine e ferro, il cui assorbimento è aumentato se abbinati a cibi ricci di vitamina C, e contengono inoltre amido, ovvero carboidrati, indispensabili per fornire l’energia necessaria affinché l’organismo utilizzi al meglio le proteine dei legumi senza affaticare reni e fegato.

Per conoscere il menu di Natale proposta dalla LAV visita il sito dell’associazione: http://www.lav.it.


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