"Chiediamo che la regione Puglia si occupi di quanto sta avvenendo nel comune di Lesina, la cui amministrazione difende il cemento abusivo nel Parco nazionale del Gargano a scapito di una fascia di terra di alto pregio ambientale". E’ l’appello di Legambiente al presidente della regione Puglia Nichi Vendola affinché si soffermi sull’evolversi della vicenda degli abusi di Torre Mileto.

Nel lido di Torre Mileto si trovano più di 2000 alloggi interamente illegali su una fascia di terra di alto pregio ambientale, quella che separa il Lago di Lesina dal mare, area che sulla carta viene classificata come zona 1 del parco nazionale del Gargano, cioè zona a protezione integrale. La città abusiva rientra nel territorio del comune di Lesina, ma la gran parte dei proprietari è residente a Sannicandro Garganico, comune governato dal vice presidente del Parco Nazionale del Gargano, on Nicandro Marinacci. "Quelle case dovrebbero, a rigor di logica, andare tutte giù, inevitabilmente abbattute. Ma la logica in questo momento è subordinata ai condoni edilizi, alle decisioni del Parco nazionale del Gargano, alle scelte degli amministratori del comune di Lesina", afferma Legambiente in una nota.

La passata amministrazione di Lesina – si legge in una nota dell’associazione – aveva formulato un Piano per il recupero del territorio che, pur salvando dall’abbattimento la maggior parte delle case, comunque affermava un principio di salvaguardia della fascia dunale, decretando l’abbattimento di circa 500 case abusive. Per iniziare l’opera di abbattimento il parco nazionale del Gargano aveva ricevuto "un acconto" di 500.000 € dallo Stato.

L’attuale amministrazione comunale – continua la nota – guidata da Giovanni Schiavone, da qualche giorno neo consigliere del Parco Nazionale del Gargano, ha invece approvato una delibera che modifica il Pirt precedentemente approvato e riduce a 25 metri dalla fascia dunale la zona in cui è previsto l’abbattimento. Così facendo si porta da 500 a 20 il numero delle case da abbattere. Per buona pace della salvaguardia degli ambienti dunali e lacustri.

Il vice presidente del parco nazionale del Gargano – conclude la nota di Legambiente – che in un’intervista rilasciata alla trasmissione Ambiente Italia si dichiarò orgoglioso di essere abusivo e di essere egli stesso proprietario di uno degli immobili abusivi di Torre Mileto. Egli in una recente riunione tecnica ha affermato, riportato dalla stampa, che per risolvere il problema cemento nel parco nazionale del Gargano c’era un’unica opportuna soluzione: una revisione radicale dei confini dell’area protetta che escludesse tutte le zone come Torre Mileto e tutte le aree dove le amministrazioni intendono costruire.


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