Francia ed Italia in testa alla classifica delle nuove auto a ridotte emissioni di Co2. Sono infatti Peugeot, Citroen, Fiat e Renault le case automobilistiche che nel 2006 hanno dato un taglio all’inquinamento da gas di scarico (in media meno 1,6%). Al Giappone i progressi più significativi (meno 2,8%), in particolare con la Toyota (meno 5% rispetto al 2005). Di segno opposto i gruppi tedeschi, che hanno registrato un aumento pari allo 0,6%. I dati si riferiscono al mercato europeo dello scorso anno, preso in esame da dall’Istitute for European Environmental Policy (IEEP) per conto di Transport Environment, rete Ue sul trasporto sostenibile di cui Legambiente è partner italiano.

I veicoli meno inquinanti sono nell’ordine la PSA Peugeot Citroen (con una media di emissioni di CO2 di 142 g/km), la Fiat Spa (144 g/km), la Renault SA (147 g/km), la Toyota Motor Corp (153 g/km) e la Honda Motor Company (154 g/km). In fondo all’elenco la Daimler Chrysler con 188 g/km. "La Fiat è in buona posizione – commenta Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente – ma, rispetto agli anni passati, ha fatto un passo indietro nei confronti dei competitori francesi. E’ evidente che se vuole recuperare la strada perduta e vincere la sfida della competitività deve investire di più nell’innovazione ambientale". "La proposta della Commissione europea al 2012, per le auto – ricorda il presidente di Legambiente – è di 130 grammi di CO2 emessa per chilometro, con un’ulteriore riduzione di 10 g/km da raggiungere attraverso una migliore efficienza dei carburanti. Lanciare uno o due modelli ecologici non è sufficiente per vincere le sfide del clima, della crescita del prezzo dei carburanti e della dipendenza europea dalle importazioni di petrolio. L’efficienza energetica che non può essere un extra ma deve essere incorporata negli standard europei sulle emissioni".

L’industria teutonica pare invece meno attenta all’ambiente. "Le case automobilistiche tedesche – sottolinea Transport Environment – stanno facendo pressioni su Bruxelles perché gli standard europei di Co2 per veicoli siano nel futuro basati sul peso, e quindi meno stringenti per i veicoli più pesanti che costituiscono la componente fondamentale della produzione tedesca basata sulla produzione di grandi auto di lusso". "Ma ridurre il peso delle auto – conclude Della Seta – è una delle strade più importanti per ridurre le emissioni di anidride carbonica. La differenziazione del livello consentito di emissioni in base al peso del veicolo sarebbe un disincentivo all’innovazione e alla produzione di auto più leggere".

INQUINAMENTO. Parlamento Ue chiede miglioramenti ai veicoli per ridurre CO2. Il no di Legambiente


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