E’ Vittorio Cogliati Dezza (ex responsabile nazionale del settore scuola) il nuovo presidente di Legambiente eletto nel corso della tre giorni congressuale che si è aperta lo scorso 7 dicembre. L’associazione ha anche un nuovo direttore generale, Rossella Muroni (ex responsabile iniziative associative) al posto di Francesco Ferrante.

"Riprogettare il territorio, riprogettare la città, bloccare il consumo del suolo sono, oggi, tra le sfide centrali dell’azione di Legambiente. Tre priorità di vasto respiro che incidono sul cambiamento climatico, sulla mobilità, la qualità della vita – ha detto Cogliati Dezza – La nostra società civile nel suo complesso non è migliore della società politica. Migliorare la politica è un compito di Legambiente; lo è anche quello di migliorare la società civile. L’ambientalismo è oggi la migliore chiave per capire il futuro e cambiare il presente. L’azione, la nostra azione, opera per il bene comune, l’interesse generale. Ed è con questo obiettivo che oggi lanciamo l’idea di una manifestazione nazionale a giugno per fermare la febbre del pianeta, costruendo una grande alleanza di forze che si batta per il bene comune".

Muroni ha invece parlato della volontà di "un’associazione autonoma e coraggiosa che sappia valorizzare la sua biodiversità interna. Perché la nostra ricchezza è quella che distingue i campi di battaglia dei nostri circoli, da Aosta a Gela, che poi sono invece così vicini nel fare ambientalismo. Voglio un’associazione che abbia dirigenti donne che non rincorrano modelli maschili, ma sappiano portare la loro prospettiva originale. Infine voglio una Legambiente che non cammini su una strada solitaria, che sia sempre più votata alle alleanze e al dialogo e sappia rompere i confini della riserva in cui spesso di trovano rinchiuse le associazioni ambientaliste".

Roberto Della Seta, ex presidente, ha invece così salutato la platea: "Dopo più di 20 anni lascio il lavoro quotidiano in Legambiente, lascio un’associazione forte, autonoma, decisa a non delegare a nessuno il suo ruolo politico. D’ora in avanti cercherò di fare passare le ragioni dell’ambiente nella politica, finora incapace di vedere che la qualità ambientale è nel Ventunesimo secolo una delle pietre angolari dell’idea di progresso". "Lascio la direzione di Legambiente, non certo la mia associazione – ha invece concluso Francesco Ferrante – con cui continuerò a impegnarmi per un futuro migliore, sperando che il mio lavoro nelle istituzioni possa essere utile all’affermarsi delle nostre ragioni. E’ stato già così nelle scorse settimane con l’approvazione della riforma degli incentivi per le energie rinnovabili in finanziaria. Auguriamoci di fare di più e meglio".


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