Nelle cinque regioni italiane in crisi per la gestione dei rifiuti, quelle che hanno vissuto esperienze di commissariamento, i Commissari hanno speso un fiume di denaro senza ottenere risultati tangibili: 1,8 miliardi di euro la somma spesa dal 1997 al 2005 secondo i dati della Corte dei Conti. Le cinque regioni in emergenza rifiuti sono Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia. Ma gli ultimi dati istituzionali sul ciclo dei rifiuti, quelli del 2005, evidenziano che in queste regioni finisce in discarica ancora la maggior parte dei rifiuti urbani, con punte di oltre il 90%, le raccolte differenziate non superano il 10%, gli impianti di compostaggio di qualità attivi per trattare la frazione organica sono 26 su un totale nazionale di 125 (pari solo al 12%) e su 340 discariche attive in tutta Italia ben 122 (il 36% del totale) sono in queste aree del centro Sud. Sono alcuni dei dati relativi al ciclo dei rifiuti nelle regioni del Centro Sud Italia, rilanciati da Legambiente nell’ambito del convegno "Emergenza rifiuti, fuori dal tunnel. Le luci, le ombre, le proposte per superare la crisi" organizzato a Roma nell’ambito delle iniziative che accompagnano l’VIII congresso nazionale dell’associazione. Al convegno hanno preso parte, fra gli altri, il presidente nazionale di Legambiente Roberto Della Seta e il Direttore generale Francesco Ferrante, il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani, il vicepresidente della Commissione Ambiente del Senato Edo Ronchi, l’assessore all’Ambiente del Comune di Roma Dario Esposito e il presidente della Regione Lazio, nonché Commissario per l’emergenza rifiuti, Piero Marrazzo, che ha annunciato: "Non rinnoverò la richiesta di commissariamento nel Lazio".

"La stagione dei Commissari si è dimostrata fallimentare": questo il commento di Stefano Ciafani che ha ricordato lo studio della Corte dei Conti e sottolineato come "si tratta di una relazione impeccabile, è la sentenza definitiva sul fallimento dei commissariamenti nel nostro Paese". Ma non ci sono solo esperienze negative. Ci sono anche iniziative come il premio riconosciuto da Legambiente a 145 "Comuni ricicloni" campani che hanno superato la soglia minima del 35% prevista dalla legge per il 2006, raggiungendo percentuali che arrivano anche al 90%, o la raccolta differenziata porta a porta sperimentata anche nelle grandi città come Roma. Progetto, quest’ultimo, illustrato dall’assessore all’Ambiente capitolino Dario Esposito: si tratta di una sperimentazione che ha coinvolto i quartieri Colli Aniene nel V Municipio e Decima nel XII, dove la percentuale di raccolta differenziata ha superato il 60%. La sperimentazione sarà avviata a Massimina nel XVI Municipio e in tutto finirà per coinvolgere circa trentamila persone. Ai cittadini coinvolti è stato applicato un incentivo economico pari al 10% di sconto sulla tariffa dei rifiuti del 2007.

Intervenendo al convegno, il presidente della regione Lazio Piero Marrazzo ha annunciato che per il prossimo anno non rinnoverà la richiesta di commissariamento. E a margine ha precisato: "Dal 2005 abbiamo ridotto le spese per l’ufficio di commissariamento. Noi non facciamo parte di quella fetta di regioni e di commissariamenti che hanno avuto finanziamenti. Detto questo, c’è la scelta politica che ho compiuto, che è quella di uscire dall’emergenza e di non richiedere un’ulteriore fase di commissariamento per il 2008". Per Marrazzo gli obiettivi nel Lazio sono di arrivare a una raccolta differenziata che entro il 2010-2011 sia del 50 o 60%.

Per il presidente di Legambiente Roberto Della Seta, "l’Italia è ancora un Paese diviso in due:un nord con prestazioni degne dei migliori Paesi europei e un centro sud in gravissimo ritardo, con lo smaltimento in discarica che continua a farla da padrone. L’emergenza rifiuti è ancora una drammatica realtà e va superata con interventi mirati. Completare l’impiantistica, soprattutto per il recupero di materia, diffondere le raccolte differenziate, a partire da quelle domiciliari, praticare la riduzione della produzione dei rifiuti e chiudere definitivamente la fallimentare stagione dei commissariamenti che hanno deresponsabilizzato la politica regionale e locale sono le parole d’ordine per uscire dalla crisi".

Nel frattempo la nuova Finanziaria ha rinviato lo stop ai rifiuti indifferenziati in discarica: dal 2000 al 2007 si è passati di proroga in proroga e adesso, commenta Legambiente, sarà prorogato di un altro anno il termine ultimo dello smaltimento in discarica dei rifiuti. "Siamo alla presa in giro – ha commentato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente – Se il Governo vuole davvero trovare una via di uscita all’emergenza rifiuti nel nostro paese, ritiri l’emendamento presentato e vincoli la proroga ad un piano dettagliato che porti alla costruzione degli impianti di pretrattamento a servizio delle discariche. Solo così l’Italia, a partire dal centro sud, potrà imboccare davvero la strada della gestione sostenibile dei rifiuti". Secondo l’associazione per far decollare la gestione integrata dei rifiuti bisogna infatti aumentare i costi dello smaltimento in discarica.


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