AMBIENTE. Parquet, Greenpeace li classifica in base alla sostenibilità
Greenpeace ha messo a punto una classifica delle aziende di parquet sulla base di un giudizio generale sulle condizioni delle specie di legno impiegate e sulla situazione specifica nei paesi di provenienza. Al primo posto troviamo la Foppa Pedretti seguita da Tabu e Antico è. Tra le peggiori invece la PM Market e Stemau. L’associazione sottolinea però che "non intende dare giudizi perentori, ma indicare fattori di rischio. Dove il rischio è più alto, diviene più importante dotarsi di strumenti di prevenzione, come la certificazione forestale".
Perché non tutti i parquet sono uguali? "Anche legni di origine apparentemente più innocua, come il larice siberiano, o il pino che viene dalle regioni più nordiche della Finlandia e della Russia, provengono spesso da foreste primarie minacciate. – spiega Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace – Inoltre, il prelievo, legale o illegale, di alcune specie particolarmente rare sta velocemente portando tali specie all’estinzione rischiando di eliminare un’intera specie solo per arricchire un campionario. Non crediamo che il mercato possa arrogarsi il diritto si sfruttare la natura a qualsiasi prezzo in una lotta all’ultimo albero".
Esistono molti sistemi di certificazione forestale. Greenpeace, assieme alla maggior parte delle associazioni ambientaliste internazionali, ritiene che il Forest Stewardship Council (FSC) sia il più affidabile fra loro, l’unico in grado di assicurare una sufficiente affidabilità dei controlli e delle verifiche su standard omogenei, in grado di assicurare la piena preservazione della foresta ed il rispetto dei diritti dei popoli indigeni che la abitano.
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