AMBIENTE. Rifiuti cartacei: nel futuro aumenterà l’export europeo
Il mercato del macero vedrà nei prossimi anni la crescita e la raccolta dell’export europeo, la perdita di peso sul mercato internazionale di alcuni paesi tradizionalmente forti come la Germania e il contemporaneo sviluppo di nazioni come Francia e soprattutto Italia e l’esplosione del consumo e dell’import cinese. E’ quanto emerso dall’analisi sul mercato del macero elaborata dal Prof. Alessandro Marangoni, docente di ‘management delle utilities’ all’Università Bocconi di Milano, presentata ieri a Lucca nel corso del convegno organizzato dal Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base Cellulosica ) in occasione del MIAC (Mostra Internazionale delle Aziende Cartarie).
In particolare, l’elemento di rilievo emerso è il consolidarsi della posizione della Cina il cui import equivale ormai ai 2/3 di quello statunitense, passando da 717 a 1.337 milioni di dollari dal 2000 al 2004. Negli Stati Uniti – si legge in una nota – il sistema è meno strutturato e perciò meno efficiente di quello del vecchio continente: la Germania presenta alte percentuali di riciclo, ma è penalizzata da un sistema di raccolta eccessivamente oneroso; Francia ed Italia hanno sviluppato efficienti sistemi di raccolta: il nostro paese, ad esempio, ha raddoppiato i volumi (33,5 kg/ab.) e guadagnato quote export.
Grazie al successo della raccolta differenziata – afferma il Comieco nella nota – l’Italia è diventata esportatrice netta di maceri, aumentando la disponibilità per l’industria cartaria nazionale. L’ottimo risultato registrato già nei primi 6 mesi del 2005, pari ad un incremento del 9% rispetto allo stesso periodo del 2004, è dovuto al contributo di tutti i cittadini italiani che ormai credono nella certezza del riciclo di carta e cartone anche grazie alla costante attività di monitoraggio svolta da Comieco.
Il bilancio complessivo dei costi e benefici della raccolta differenziata di carta e cartone evidenzia un saldo economico positivo che in Italia ha superato i 610 milioni di euro in sei anni. Secondo il Consorzio ci sono comunque degli elementi critici importanti con i quali il comparto italiano deve confrontarsi per poter rimanere ai vertici. Tra questi: l’eccessivo costo dell’energia condiziona già oggi i processi del riciclo e il fatto che la raccolta dei maceri non potrà crescere ai ritmi degli ultimi anni. Le imprese perciò devono puntare sul know how e l’innovazione tecnologica che rimangono fattori decisivi di competitività.
